Tank e soldi all'Ucraina, quante possibilità ci sono per la terza guerra mondiale
Toni sempre più tesi tra Mosca e i paesi della Nato, come prevedibile, dopo il «mezzo disco verde» di Berlino all’invio dei carri armati «Leopard» a Kiev, nonché alla notizia dell’approvazione da parte dell’Unione europea di un ennesimo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, pari a 500 milioni di euro. Il via libera è giunto dai ministri degli esteri dell’Unione riuniti a Bruxelles i quali a questa settima dotazione di fondi hanno in sovrappiù aggiunto ulteriori 45 milioni destinati ad «apparecchiature non letali» per la missione di addestramento militare ucraino all’interno dell’Unione Europea. Questa cifra porta a 3,6 miliardi di euro l’aiuto finanziario militare all’Ucraina finanziato con l’European Peace Facility (Fep) a cui vanno aggiunti i finanziamenti bilaterali degli Stati membri sui quali non tutti comunicano.
Tank Leopard, i polacchi avvertono la Germania: "Cosa rischia"
Per quanto riguarda i richiestissimi Leopard, invece, va ricordato che ieri il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha dichiarato che Berlino «non si opporrà» se Varsavia dovesse chiedere l’autorizzazione a fornire i carri armarti di fabbricazione tedesca in suo possesso all’Ucraina. Anche se il portavoce del cancelliere Olaf Scholz ha sottolineato l’importanza per la Germania di «non compiere un passo avventato di cui potrebbe pentirsi in seguito», dunque non sarà un decisione affrettata. «Quella che sta si sta combattendo in Ucraina non è più una guerra ibrida, ma una vera guerra tra Miliardi La cifra totale fin qui stanziata dall’Europa per l’Ucraina Occidente e Russia». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Tank Leopard, i polacchi avvertono la Germania: "Cosa rischia"
«Quando parliamo di quello che sta succedendo in Ucraina, stiamo parlando del fatto che questa non è più una guerra ibrida, ma reale, l’Occidente si è preparato da tempo contro la Russia, cercando di distruggere tutto ciò che è russo: dalla lingua alla cultura, che è presente in Ucraina da secoli, e che vieta alle persone di parlare la propria lingua madre», ha affermato in una conferenza stampa dopo l’incontro con il ministro degli Esteri sudafricano Naledi Pandor nel corso di una visita ufficiale. Parole di fuoco, quelle del capo della diplomazia russa, alle quali ha fatto eco il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, secondo il quale «il mondo si avvicina al rischio della Terza guerra mondiale di fronte ai preparativi di aggressione contro la Russia».
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