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Leopard, gli alleati si spaccano sui tank: la Germania dice no. Il blocco armi

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Sono ancora i carri armati Leopard 2 a dividere i Paesi sostenitori dell'Ucraina in guerra. Quella che da Kiev era sempre stata una ferma richiesta, ora sembra quasi una supplica. "L'indecisione di oggi sta uccidendo altri nostri cittadini. Ogni giorno di ritardo è la morte degli ucraini", scrive il consigliere del capo dell'ufficio di presidenza ucraino Michailo Podoliak, criticando i tentennamenti di Stati Uniti e Germania. Dai Paesi baltici arriva invece un appello congiunto dei ministri degli Esteri di Lettonia, Estonia e Lituania che richiama Berlino alla sua responsabilità in quanto "prima potenza europea". Nessuna risposta dalla Germania se non l'annuncio, dato dal ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, di un accordo tra Kiev e Berlino secondo cui i soldati ucraini potranno addestrarsi in Polonia sui carri armati tedeschi Leopard, in attesa di poterli utilizzare sul proprio territorio.

Nel frattempo, le forze armate russe e le truppe ucraine sono impegnate in duri scontri nella regione di Zaporizhzhia. La Russia avanza affrontando pesanti combattimenti, mentre il ministero della Difesa riferisce che le truppe hanno occupato "posizioni vantaggiose" nella regione. Le perdite di Mosca però sono molte più di quelle raccontate dal Cremlino. Il quotidiano Sun ha svelato i numeri stimati dall'intelligence degli Stati Uniti, secondo cui sarebbero 188mila i soldati morti o feriti nella guerra in Ucraina, compresi i combattenti del gruppo Wagner.

Ma chi piange i suoi morti oggi è Kiev, dove si sono tenuti i funerali delle vittime dello schianto dell'elicottero su cui viaggiava il ministro dell'Interno ucraino Denys Monastyrsky e altri funzionari del ministero. "Il dolore riempie il cuore", ha detto Zelensky presente alla cerimonia, "una tristezza indescrivibile ricopre l'anima. L'Ucraina perde ogni giorno i suoi figli e le sue figlie migliori".

Quei morti sono invece per l'ex presidente russo Medvedev nient'altro che "i nazisti dell'Ucraina" e "gli eredi diretti di coloro che hanno combattuto con la Russia" in passato. Per questo Medvedev ha definito la guerra in Ucraina una "nuova Guerra Patriottica". "Come nel 1812 e nel 1945", quando i russi sconfissero Napoleone e Hitler, anche questa volta secondo Medvedev "la vittoria sarà nostra".

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