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Elicottero caduto, giallo in Ucraina. E la Russia minaccia l'Italia: "Contro di noi"

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L'elicottero su cui viaggiava il ministro dell'Interno ucraino, Denys Monastyrskyi, è precipitato mercoledì mattina vicino a un asilo a Brovary, nella regione di Kiev. Nessuno dei 6 passeggeri del velivolo e dei 3 membri dell'equipaggio è sopravvissuto allo schianto, in cui è morto anche un bambino. Ignote per ora le cause dell'incidente che ha ucciso almeno 14 persone e ne ha ferite 25, compresi 11 bambini.

Tutte le ipotesi sono sul tavolo del gruppo investigativo speciale nominato per indagare quella che il presidente ucraino Zelensky ha definito "una terribile tragedia". "Penso che questo non sia un incidente", ha precisato in video-collegamento davanti alla platea del World Economic Forum a Davos, dove è stato rispettato un minuto di silenzio per le vittime, "tutto questo, ogni persona e ogni morte, è il risultato della guerra".

I leader occidentali si sono stretti attorno a Kiev, Italia compresa. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso "profondo cordoglio". "Il Governo italiano si unisce al dolore dell'Ucraina e rivolge alle famiglie delle vittime il suo pensiero commosso", si legge nella nota di Palazzo Chigi. Ha espresso vicinanza al popolo ucraino anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha augurato ai feriti "un pronto e completo ristabilimento".

Mentre Roma si allineava allo sgomento generale per l'incidente a Brovary, da Mosca il ministro degli Esteri russo Lavrov si è scagliato proprio contro il nostro Paese. "La rapidità con cui l'Italia si è spostata nel campo dei leader nelle azioni anti-russe è stata alquanto sorprendente per noi", ha dichiarato il capo della diplomazia russa. Lavrov ha sottolineato però che "il modo in cui l'Italia reagisce a ciò che sta accadendo riflette la linea di confronto aggressivo imposta all'Europa, piuttosto che gli interessi del popolo italiano". Lavrov ha anche usato parole forti contro l'Occidente, evocando una "soluzione finale della questione russa", accusando implicitamente gli Stati Uniti di voler mettere in atto nei confronti della Russia una politica simile a quella che Hitler utilizzò contro gli ebrei. Il paragone ha scioccato la rappresentanza ebraica all'Unione europea e ha fatto infuriare la Casa Bianca: "Come osa paragonare qualsiasi cosa all'Olocausto?", ha reagito il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.

Dal canto suo Zelensky, nel suo messaggio al World Econocmic Forum di Davos ha nuovamente invitato l'Occidente a "non esitare" nelle decisioni in merito agli aiuti a Kiev chiedendo ai leader di essere "veloci". Chi sembra tentennare è il cancelliere tedesco Scholz che, nonostante sia stato sollecitato dall'Eurocamera a consegnare i carri armati Leopard 2 all'Ucraina, ha preso nuovamente tempo.

"I sistemi di armamenti che abbiamo inviato in Ucraina sono già molto efficaci. Va evitato che questa diventi una guerra tra Nato e Russia. Il nostro desiderio è che l'Ucraina sia indipendente", ha spiegato il cancelliere tedesco. Tank che, per ora, saranno negati anche dagli Stati Uniti. Washington ha comunque fatto sapere di voler annunciare nei prossimi giorni un nuovo massiccio pacchetto di aiuti all'Ucraina, uno dei più corposi dall'inizio del conflitto.

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