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Base russa rasa al suolo in Donbas e flop dei droni: chi vincerà la guerra tra Russia e Ucraina

Giada Oricchio
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Resistenza, malcontento e scambi di accuse: traballa la leadership di Vladimir Putin. E spunta il rivale interno. Dopo 313 giorni di invasione in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky accusa il leader del Cremlino di volere un conflitto di logoramento e non certo la pace. I bombardamenti continuano a tappeto, ma l’operazione militare “speciale” non procede secondo i piani di Putin.

A fare il punto della situazione è l’affidabile ISW, Institute for the study of war, che ha analizzato e verificato gli ultimi fatti. Nelle notti dal 31 dicembre al 2 gennaio, le difese aeree ucraine hanno intercettato e abbattuto tutti i droni Shahed-136 russi di fabbricazione iraniana. La campagna aerea e missilistica russa contro l'Ucraina probabilmente non sta generando gli effetti desiderati dal Cremlino tra i nazionalisti russi. Prova ne è che un noto blogger militare ha definito le operazioni militari come “inefficaci e tardive”.

E’ stato confermato l’attacco ucraino Himars su una scuola usata come base militare russa a Makiivka, nell'Oblast di Donetsk, anche se è battaglia sul numero dei militari morti. Per il Dipartimento delle comunicazioni strategiche delle forze armate di Kiev sono rimaste uccisi 400 soldati e 300 feriti, per il Ministero della Difesa russo le vittime sono 63. Tuttavia, il governatore dell'Oblast di Samara Dmitry Azarov ha affermato che 600 militari di un reggimento di mobilitazione erano nell'edificio scolastico al momento dell’offensiva e alcuni milblogger sostengono che il bilancio sia di almeno 110 morti e 100 feriti.

Il devastante attacco ha scatenato la feroce rappresaglia di oggi e alimentato malumori nell’elite russa. Il Ministero della Difesa russo sta tentando di addossare la colpa della sua scarsa sicurezza operativa sui funzionari della Repubblica popolare di Donetsk che a sua volta punta il dito contro i militari russi, colpevoli di aver usato i cellulari personali permettendo alle forze armate ucraine di intercettarli e colpirli con precisione. Un rimpallo di responsabilità: i blogger militari, affiliati a Wagner, liquidano questa versione come “una bugia” sostenendo che i comandanti non solo non hanno protetto i loro soldati, ma hanno anche trasformato l’attacco ucraino alla base di Makiivka in una “santabarbara” ammassando munizioni nel seminterrato della scuola senza pensare a eventuali terribili conseguenze. Altri militanti hanno dichiarato che i vertici militari sono stati “criminalmente negligenti”.

In precedenza, ISW ha riferito di altri due casi di critiche di massa dei milblogger: il mancato attraversamento del fiume russo a Bilohorivka nel maggio 2022 e la fallita operazione offensiva russa su Pavlivka nell'ottobre 2022.

Queste pesanti battute d’arresto stanno complicando gli sforzi di Putin per placare la comunità pro-guerra e mantenere la narrativa vincente all’interno della Russia. L’Istituto americano sottolinea: “L'incapacità di Putin di affrontare le critiche e correggere i difetti della campagna militare potrebbe minare la fiducia in lui. Fonti russe hanno risposto tiepidamente al suo discorso di Capodanno, tenuto tra attori e comparse, mentre i blogger militari russi hanno definito sensazionale il discorso del finanziere del Gruppo Wagner, Yevgeniy Prigozhin, al fronte e in mezzo all’esercito, durante i giorni di festa”. Putin sembra “fuori dal mondo” anche a causa dell’annullamento sospetto di numerose apparizioni pubbliche e continua a cercare la fedeltà dell’esercito con laure ricompense economiche (senza grande successo secondo il governo di Kiev).

Al contrario Prighozhin, che si è lamentato per il rifiuto delle autorità russe di seppellire i mercenari Wagner nei loro cimiteri militari, sta assurgendo a leader forte, pratico e credibile. 

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