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Iran, la richiesta di Tajani all'ambasciatore: "Fermare esecuzioni e repressione"

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La sospensione delle condanne a morte, il blocco immediato delle esecuzioni, la sospensione della repressione violenta delle manifestazioni. Sono queste le richieste che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha posto all'ambasciatore iraniano designato Mohammad Reza Sabouri, convocato oggi alla Farnesina.

''Ho chiesto altresì che le autorità politiche iraniane aprano un dialogo con manifestanti'', ha aggiunto Tajani, spiegando di aver ''chiesto formalmente all'ambasciatore di trasmettere le richieste dell'Italia al governo del suo Paese''. Il ministro degli Esteri ha dunque espresso ''la ferma indignazione e condanna dell'Italia'' rispetto alla violenta repressione del dissenso in atto in Iran nell'incontro avuto alla Farnesina con l'ambasciatore iraniano. Lo ha riferito lo stesso Tajani incontrando i giornalisti e sottolineando che ''l'Italia è impegnata per la difesa dei diritti umani e della democrazia, contro la pena di morte''.

Tajani ha poi affermato che la condanna dell'Italia nei confronti di quanto sta accadendo in Iran è stata ''graduale'' e che ''continueremo a condannare con grande fermezza quello che sta accadendo. Noi difendiamo i diritti umani, la libertà di stampa, di manifestare'' ha aggiunto. Secondo Tajani le esecuzioni sono "una linea di non ritorno" specie "quando vengono utilizzate per motivi futili. Uccidere una bambina di 12 anni, una adolescente di 14 e un ragazzo di 17 non è una questione di ordine pubblico'', e ''non ha nulla a che vedere con la tutela della sicurezza nazionale'' ha concluso il ministro. 

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