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Iran, violenze sessuali e abusi contro i manifestanti arrestati. La denuncia

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Luca De Lellis
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Una continua escalation verso la repressione dei diritti umani. Donne e uomini arrestati per le proteste contro i metodi autoritari del regime, coattivamente denudati, toccati sui genitali e, talvolta, violentati. In Iran sta accadendo questo. A denunciarlo sono proprio i protagonisti delle manifestazioni, che al programma televisivo Iran International hanno riferito di aver subito molestie sessuali e violenze durante la detenzione dalle forze di sicurezza iraniane. Un fenomeno ormai dilagante e in un certo senso certificato anche dalle parole prive di compassione del presidente Ebrahim Raisi che, nel corso di una cerimonia tenuta martedì 27 dicembre, ha usato il pugno duro. “Non mostreremo misericordia ai nemici” del regime. Le proteste sono un “disturbo”.

 

 

Iran International ha riferito che le storie documentate “sono molto difficili da verificare a causa della paura delle vittime di rivelare informazioni personali e di ritorsioni contro di loro e le loro famiglie”. Già, lì bisogna convivere con il terrore di una sopravvivenza sempre in bilico, almeno fino a quando non ci si allinea al pensiero unico. Una delle vittime ha dichiarato che lei e altri arrestati sono stati denudati di fronte agli ufficiali della guarnigione di Vali Asr a Teheran, palpeggiati nei punti intimi, spruzzati con acqua fredda e colpiti con taser per costringerli a rilasciare “confessioni” contro sé stessi e i loro compagni. “Ci hanno minacciato di stupro”, ha rivelato una ragazza liberata su cauzione dopo venti giorni. Ce ne sarebbero migliaia di testimonianze simili.

 

 

Come la bambina di soli 12 anni uccisa pochi giorni fa da un colpo di pistola partito da un agente in borghese. Un’altra vittima della repressione. Che si è aggiunta alle oltre 500 persone morte dall’inizio di questa guerra civile tra governanti e governati. Numeri riportati dall’agenzia di stampa iraniana degli attivisti per i diritti umani Hrana. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha convocato per oggi l’ambasciatore designato iraniano. Seguiranno poi dichiarazioni ufficiali. Perché, secondo quanto riportato dalla Farnesina, la situazione è grave. E, nel nostro piccolo, qualcosa va fatto.

 

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