Iran, arrestato l'avvocato delle giornaliste che svelarono la morte di Mahsa Amini
Le autorità iraniane hanno arrestato l’avvocato di due giornaliste, incarcerate dopo aver scritto della morte in custodia della Polizia Morale della 22enne Mahsa Amini, episodio che ha scatenato l’ondata di proteste anti-governative che vanno avanti da 3 mesi. «Mohammad Ali Kamfirouzi, l’avvocato di diversi attivisti e giornalisti, è stato arrestato», ha scritto il quotidiano di ala riformista Ham Mihan. L’arresto porta a 25 il numero degli avvocati detenuti in relazione alle proteste, secondo la testata. L’avvocato di Kamfirouzi, Mohammad Ali Bagherpour, ha riferito di non essere a conoscenza delle accuse mosse nei confronti del suo assistito. Secondo il fratello di Kamfirouzi, l’arresto è avvenuto mercoledì. La magistratura è «responsabile di proteggere la vita e la salute di mio fratello», ha ammonito l’uomo.
Tra i clienti di Kamfirouzi ci sono Niloufar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, le due giornaliste arrestate dopo aver coperto la morte di Amini e le sue conseguenze. Hamedi, che lavora al quotidiano riformista Shargh, è stata arrestata il 20 settembre dopo aver visitato l’ospedale dove la 22enne aveva trascorso 3 giorni in coma prima di morire. Mohammadi, giornalista di Ham Mihan, è stata arrestata il 29 settembre dopo essersi recata nella città natale di Amini, Saqez, nella provincia del Kurdistan, per raccontare il suo funerale. Le due reporter sono state formalmente accusate l’8 novembre di «propaganda contro lo Stato» e «cospirazione contro la sicurezza nazionale», reati punibili con la pena capitale nella Repubblica islamica.
La condanna eccellente per la rivolta: chi finisce in carcere in Iran
Reporters senza frontiere (Rsf), l’osservatore dei media con sede a Parigi, ha espresso preoccupazione per la loro sorte e ha chiesto il loro rilascio immediato. L’ Iran ha dichiarato il 3 dicembre che più di 200 persone sono state uccise nelle proteste - che i funzionari descrivono come «rivolte» fomentate dai nemici della Repubblica islamica - tra cui decine di agenti. Il gruppo con sede in Norvegia "Iran Human Rights" ha denunciato che le forze di sicurezza iraniane hanno ucciso almeno 469 persone nella repressione delle proteste, in un bilancio aggiornato. Migliaia di persone sono state arrestate per le proteste: 11 sono stati condannati a morte e due, entrambi 23enni, sono già stati giustiziati. Nel frattempo l’Iran ha rilasciato due adolescenti che erano stati arrestati con l’accusa di aver preso parte alle manifestazioni: Amir Hossein Rahimi, 15 anni, e Sonia Sharifi, 17 anni, sono stati entrambi rilasciati giovedì, dopo quasi due mesi di detenzione, hanno riferito i quotidiani riformisti Etemad e Ham Mihan.