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Qatargate, quella "visita" degli 007 belgi a casa di Panzeri. Com'è nata l'inchiesta

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La mano dei servizi segreti belgi e di altri cinque Paesi dietro all'indagine sul Qatargate. A riferirlo è la stampa belga secondo cui l’inchiesta per sospetta corruzione condotta dal giudice bruxellese Michel Claise è partita in realtà dalla declassificazione di parte di un’indagine condotta dalla Sureté de l’Etat, il servizio segreto del Belgio, in collaborazione con altri servizi di intelligence europei, sulle ingerenze di una potenza straniera.

 

Le Soir e Knack, citando fonti ben informate e il ministero della Giustizia, spiegano che gli inquirenti quando hanno perquisito l’abitazione bruxellese di Antonio Panzeri, ex eurodeputato del Pd prima e di Articolo Uno poi, non sono rimasti sorpresi di trovare grandi quantità di denaro contante. Il motivo è semplice: gli 007  belgi avevano già fatto una "visita" nella casa dell’ex segretario della Camera del Lavoro di Milano, trovando grandi quantità di contanti.

 

L’inchiesta della Sureté sarebbe iniziata nel 2021, e una volta scoperto il contante in casa di Panzeri, gli 007 belgi hanno desecretato una parte del dossier, trasmettendolo all’Ocrc, l’Office Centrale pour la Repression de la Corruption, dando il via all’inchiesta del giudice Michel Claise. A questo punto, il 12 luglio 2022, la giustizia belga ha iniziato ad indagare, arrivando all’arresto di Panzeri, del suo assistente Francesco Giorgi, della ormai ex vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili e di Nicolò Figà Talamanca. Tuttavia va sottolineato che  i nomi degli arrestati non sono mai stati confermati dalla Procura. 

 

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