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Iran, condanna a 3 anni per le critiche al regime: in carcere la nipote di Khamenei

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L’Iran non si ferma davanti a nulla. Farideh Moradkhani, la nipote della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, è stata condannata a tre anni di carcere dopo aver invitato la comunità internazionale a tagliare i rapporti con Teheran, per la repressione messa in atto contro il movimento di protesta nel Paese. L’avvocato di Moradkhani, Mohammad Hossein Aghassi, ha annunciato sui social la sentenza emessa da un «tribunale speciale del clero» che, a suo dire, non avrebbe giurisdizione sul caso. A riportarlo sono Iran Wire e Iran International. 

 

 

La nipote di Khamenei è stata arrestata il 23 novembre dopo aver registrato un video in cui chiedeva ai governi «amanti della libertà» di espellere gli ambasciatori iraniani per mostrare sostegno al movimento di protesta anti-governativo che da oltre 12 settimane sta percorrendo l’Iran. Badri Hosseini Khamenei - madre di Moradkhani e sorella del leader supremo - ha pubblicato il 6 dicembre una lettera aperta in cui criticava suo fratello e il suo «autoritarismo». Da capire che provvedimenti saranno presi nei suoi confronti, intanto è arrivata la sentenza per la figlia.

 

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