Ucraina, a Kiev 7 case su 10 senza corrente: "Mosca ci vuole al buio e al gelo"
I continui bombardamenti russi sulle infrastrutture critiche del Paese hanno messo in ginocchio la rete che distribuisce i servizi essenziali alla cittadinanza. A Kiev il 70% delle abitazioni è senza corrente. L'erogazione era stata ripristinata nel primo pomeriggio di ieri in gran parte dell'Ucraina, compresa la capitale, ma è stato deciso di mettere in atto restrizioni di emergenza per garantire il funzionamento dell'elettricità nei luoghi dove è più necessaria, a partire dagli ospedali.
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Un vero e proprio disastro umanitario è quello che si profila invece nella città di Kherson, tornata da poco sotto il controllo ucraino. L'amministrazione militare locale ha fatto sapere che i militari di Mosca nella sola giornata di ieri hanno compiuto 17 attacchi. Le autorità ucraine hanno invitato i cittadini ad evacuare perchè i russi «stanno bombardando a caso» colpendo anche gli edifici residenziali. Una versione che viene smentita dal Cremlino. Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ribadisce che la Russia «non ha lanciato e non sta lanciando» attacchi contro target civili. «Sono oggetto di bombardamenti solo obiettivi direttamente o indirettamente collegati all'azione militare», ha precisato. Secondo Kiev, invece, i continui attacchi russi con missili nucleari e balistici mettono l'Ucraina «a rischio di una catastrofe nucleare e radioattiva». Petro Kotin, presidente di Energoatom, fa sapere che il rischio è assolutamente «reale». Intanto, l'intelligence ucraina invita tutti a «prepararsi» al prossimo «massiccio» attacco russo. Per gli 007 di Kiev la tattica dei russi è quella di voler far «sprofondare» l'Ucraina «nell'oscurità e nel freddo» per costringerla a negoziare «alle condizioni dell'aggressore». Le forze armate di Kiev si stanno preparando perché i «terroristi» russi insisteranno «senza dubbio» con i loro raid. Il gelo fra Mosca e Kiev è testimoniato anche dallo scambio sui social generato dalla foto postata su Twitter dal rappresentante permanente dell'Ucraina alle Nazioni Unite, SergiyKyslytsya. Nello scatto il diplomatico fa il dito medio mentre indossa una maglietta con la scritta «Fuck you Putin». Immediata la risposta di Mosca, con le parole della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, secondo cui «il regime» di Kiev ha «toccato il fondo alzando con orgoglio il dito medio, che è diventato il loro simbolo vergognoso». L'Ue ribadisce invece il sostegno all'Ucraina. La presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha confermato la volontà di Bruxelles di colpire la Russia «dove fa male». Per questo l'Unione europea sta lavorando «a pieno ritmo» su un nono pacchetto di sanzioni contro Mosca. Supporto ribadito anche dalla premier Giorgia Meloni, secondo cui «il governo italiano continuerà a essere fieramente schierato a sostegno della causa ucraina».
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