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Lavrov respinge le condizioni di Zelensky e attacca Biden: "Guerra provocata dagli Usa"

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Le 10 condizioni per arrivare alla pace poste da Zelensky sono "irrealistiche". Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov rispedisce al mittente il messaggio arrivato dal presidente ucraino. Secondo Lavrov, Zelensky in realtà non vuole la pace, perché "non ascolta i consigli dell'Occidente" per arrivare al negoziato. Il ministro russo utilizza il palcoscenico del G20 di Bali, in Indonesia, anche per attaccare gli Stati Uniti, colpevoli - a suo dire - di aver provocato la guerra in Ucraina. Il solito refrain ripetuto all'infinito anche da Vladimir Putin, dunque, in base al quale la Russia sarebbe stata costretta ad invadere l'Ucraina per rispondere ad una minaccia concreta che arrivava dagli Usa.

 

 

Per Lavrov, dal discorso del presidente ucraino Zelensky, al summit G20 si evince che "non ascolta alcun consiglio dell’Occidente sui negoziati con la Russia". Inoltre, Mosca "vuole vedere prove concrete che l’Occidente è seriamente interessato a disciplinare Zelensky e spiegargli che non può continuare così, che questo non è nel suo interesse nè del popolo ucraino. Più a lungo l’Ucraina rifiuta di negoziare", ha ammonito 
Lavrov, "più difficile sarà trovare un accordo". Per quanto riguarda il ruolo degli Stati Uniti, il ministro degli Esteri russo ha aggiunto che "nonostante le dichiarazioni degli Usa al G20, altri Paesi rimangono convinti che il conflitto in Ucraina sia stato provocato da Washington".

 

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