Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Guerra in Ucraina, Zelensky: con la liberazione di Kherson inizia la fine della guerra

  • a
  • a
  • a

Il ritiro delle truppe russe da Kherson è «l’inizio della fine della guerra», «siamo pronti per la pace, la pace in tutto il nostro Paese». Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, lo ha detto durante una visita trionfante che ha compiuto nella città recentemente liberata di Kherson, nel sud dell’Ucraina, di cui Mosca aveva dichiarato l’annessione. Il Cremlino ha preferito «non commentare» la presenza di Zelensky in città, limitandosi a sottolineare che Kherson «è un territorio della Federazione russa». Il capo di Stato ucraino, che ha riconosciuto le difficoltà e l’alto costo pagato in termini di vite, ha premiato dei soldati ucraini con medaglie facendo con loro alcuni selfie e ha innalzato a Kherson la bandiera ucraina cantando l’inno nazionale: «A poco a poco stiamo arrivando in tutti i territori temporaneamente occupati», ha detto assumendo un tono di sfida, «stiamo andando avanti». Kiev intende seguire la scia della riconquista da poco avvenuta: «la Russia non è nella posizione per poter dettare le sue condizioni» per un negoziato, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, ribadendo che «la formula di pace per l’Ucraina rimane invariata: la fine immediata della guerra, il ritiro di tutte le truppe russe, il ripristino dell’integrità territoriale ucraina, il risarcimento dei danni causati e la fornitura di garanzie effettive di non ripetizione dell’aggressione». Parole giunte poco dopo che Mosca, per bocca del vice ministro degli Esteri Alexander Grushko, aveva dichiarato che il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino è inaccettabile come prerequisito per l’avvio dei negoziati.

La liberazione di Kherson, in seguito a una dura controffensiva ucraina che ha costretto i russi a ritirare le proprie forze dalla città, è stato uno dei principali successi di Kiev nei quasi 9 mesi di invasione e un duro colpo per il Cremlino. L’esercito ucraino ha recuperato 3 aree principali del Paese, cioè l’area a nord di Kiev, la regione nord-orientale di Kharkiv e ora Kherson e diversi insediamenti vicini. Gran parte dell’Ucraina orientale e meridionale, però, è ancora sotto il controllo russo e la stessa città di Kherson è senz’acqua, corrente elettrica e riscaldamento e rimane alla portata di missili e attacchi russi. È «una catastrofe umanitaria», ha detto il governatore regionale Yaroslav Yanushevych, sottolineando che ripristinare le forniture elettriche è la priorità. E l’arrivo dell’inverno sta rendendo la situazione più difficile. «Quelli che verranno saranno per l’Ucraina mesi difficili», ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltemberg, parlando all’Aia, «lo scopo di Putin per quest’inverno è di lasciare l’Ucraina fredda e buia», «non dobbiamo fare l’errore di sottovalutare la Russia».

 

 

 

 

Intanto ad Ankara il direttore della Cia, Bill Burns, ha incontrato la controparte dell’intelligence russa, Sergey Naryshkin, per sottolineare le conseguenze nell’eventualità in cui Mosca dovesse usare armi nucleari in Ucraina, ha riferito un funzionario del Consiglio Usa di sicurezza nazionale, sottolineando che l’incontro in Turchia non aveva come obiettivo negoziare o discutere una possibile soluzione del conflitto in Ucraina e che le autorità ucraine erano state avvertite anticipatamente del viaggio di Burns in Turchia. La situazione in Ucraina sarà fra i temi dominanti del G20 al via a Bali. Vladimir Putin non parteciperà e in rappresentanza della Russia ha mandato il suo ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, che ha scatenato un giallo. Fonti del governo e della sanità indonesiani hanno riferito ad Associated Press che il titolare della diplomazia russa si è recato in ospedale a Denpasar (secondo due delle fonti per un problema cardiaco); dal ministero degli Esteri russo è arrivata però una smentita. La portavoce Maria Zakharova ha negato che ci fosse stato un ricovero e ha parlato di fake news, senza però precisare se Lavrov avesse o meno ricevuto qualche tipo di cura medica, e ha postato un video in cui il ministro, in maglietta e pantaloncini, diceva che «ormai da 10 anni si dice che il nostro presidente sia malato. Questo è, in generale, un gioco che non è nuovo in politica». Il governatore di Bali, I Wayan Koster, ha poi chiarito che Lavrov ha lasciato l’ospedale Sanglah di Denpasar, il più grande dell’isola, in cui si era recato «per un checkup», precisando che il ministro russo «è in buone condizioni di salute».

Dai blog