Gelo Turchia-Usa, rifiutato il messaggio di condoglianze di Washington dopo l'attentato a Istanbul
Da anni gli Stati Uniti vengono accusati da Erdogan di dare armi ai curdi, ritenuti responsabili dell'esplosione
Gelo tra Turchia e Stati Uniti. La Turchia ha infatti respinto le condoglianze degli Stati Uniti per la morte di sei persone nell’attentato dinamitardo di ieri a Istanbul che Ankara ha attribuito ai curdi del Pkk.
«Non accettiamo il messaggio di cordoglio dell’ambasciata americana. Lo rifiutiamo», ha detto il ministro dell’Interno Suleyman Soylu alla televisione. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accusa spesso Washington di fornire armi ai combattenti curdi nel nord della Siria, considerati «terroristi» da Ankara.
"Donna kamikaze dietro l'esplosione". Il vicepresidente turco sull'attentato
Intanto le indagini hanno portato all'arresto di Ahlam Albashir, donna di nazionalità siriana che ieri avrebbe depositato l’esplosivo nella centralissima via Istiklal di Istanbul, causando la morte di 6 persone e il ferimento di altre decine di passanti. La donna è stata arrestata questa mattina insieme ad altre 46 persone, tutte accusate di aver preso parte all’attentato che ieri ha sconvolto la Turchia, e tutte legate all’organizzazione terroristica separatista curda Pkk/Ypg, in fuga verso il nord della Siria.
"Attacco vile, gli autori sono in fuga". Erdogan sull'attentato a Istanbul
Un attentato dunque orchestrato a Kobane, città a maggioranza curda che si trova nel nord della Siria, in un’area in cui la Turchia ha gradualmente allargato la propria sfera di influenza negi ultimi anni. All’arresto dei sospetti si è giunti analizzando le immagini di 1.200 telecamere di sicurezza.