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Attentato a Istanbul, bomba tra la folla in pieno centro

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Un ordigno è esploso nella centralissima Istiklal Caddesi, arteria di Istanbul sempre gremita di residenti e turisti, provocando 6 morti e 81 feriti. La potente deflagrazione è avvenuta alle 16:20 ora locale, quando la folla era particolarmente fitta. L’attentato non è stato ancora rivendicato ed è stato attribuito a «una donna» che «ha fatto esplodere la bomba» dal vicepresidente turco, Fuat Oktay. «Una donna si siede su una delle panchine lì per più di 40 minuti, poi si alza. Un’esplosione si verifica 1-2 minuti dopo che si è alzata. Ci sono due possibilità. O quella borsa aveva un timer dentro ed è esplosa da sola o qualcuno l'ha fatta esplodere a distanza», ha dichiarato il ministro della Giustizia, Bekir Bozdag, che ha effettuato un sopralluogo insieme a Oktay e al ministro dell’Interno, Suleyman Soylu. Il ministro della Salute Fahrettin Koca, da parte sua, ha annunciato che «42 feriti sono ancora ricoverati in ospedale, di cui 5 in terapia intensiva, 2 in condizioni critiche». Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha denunciato il «vile attacco» poco prima di partire per Bali, dove si svolgerà il vertice del G20. «Le prime osservazioni suggeriscono un attacco terroristico», aveva detto il Capo dello Stato che era stato il primo a parlare del «possibile coinvolgimento» di una donna.

La polizia ha immediatamente istituito un ampio cordone di sicurezza per impedire l’accesso all’area, nel timore di una seconda deflagrazione. «Ero a 50-55 metri di distanza, all’improvviso si è sentito il rumore di un’esplosione. Ho visto 3 o 4 persone a terra», ha dichiarato un testimone a France Presse, «la gente correva in preda al panico. Il rumore era enorme. C’era del fumo nero. Il suono era così forte, quasi assordante», Le immagini pubblicate sulle reti sociali mostrano diversi corpi che giacciono nel luogo dell’attentato. Nel vicino quartiere di Galata, molti negozi hanno abbassato presto le serrande. Le autorità hanno subito vietato ai media di trasmettere immagini della scena della strage per «prevenire la diffusione della paura» e «servire gli obiettivi delle organizzazioni terroristiche». L’accesso ai social media in Turchia è stato limitato dopo l’attacco, come risulta a Netblocks. Secondo l’agenzia Anadolu, 25 persone sono indagate per aver pubblicato contenuti «provocatori» relativi all’attentato. La partita di calcio Besiktas-Fraport TAV Antalyaspor è stata rimandata.

 

 

 

 

L’Istiklal Caddesu, nello storico quartiere di Beyoglu, è una via interamente pedonale di 1 chilometro e mezzo, sede di frequentatissimi negozi, ristoranti e locali notturni. La strada era stata colpita da un attentato già nel marzo 2016, quando un kamikaze uccise 5 persone. Messaggi di cordoglio sono giunti da tutto il mondo. «Tutti i nostri pensieri al popolo turco in questi momenti difficili», ha twittato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha espresso la sua «solidarietà al nostro alleato». Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato di «immagini terribili» e ha espresso «le più sentite condoglianze». «Condividiamo il vostro dolore», è invece il messaggio di Emmanuel Macron, nel giorno in cui la Francia commemora i 130 morti degli attentati del 13 novembre 2015. La Casa Bianca, in un comunicato, ha assicurato che gli Stati Uniti «sono spalla a spalla con il nostro alleato turco all’interno della Nato nella lotta al terrorismo». Israele, con il quale è stata raggiunta una difficile riconciliazione, ha affermato che «il terrore non vincerà mai». E Atene, nonostante i rapporti tesi con Ankara, ha espresso «le sue sincere condoglianze al governo e al popolo turco».

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