Guerra in Ucraina, la Russia vuole trattare. Cosa dice Andrei Rudenko, viceministro degli Esteri
La guerra in Ucraina sembra essere ancora lontana da una soluzione definitiva. Nel frattempo i due eserciti continuano a combattersi senza esclusione di colpi. Parallelamente, però, si cerca di tenere aperti anche i canali della trattativa diplomatica. Il Cremlino cerca di mischiare le carte in gioco, mettendosi dalla parte della trattativa di pace e chiedendo a Kiev buona volontà. In questo modo i russi vorrebbero incamerare le conquiste ottenute fin qui sul campo di battaglia. Ma l'Ucraina non ci sta e continua la resistenza. La Russia non sta negoziando con gli Stati Uniti sull’Ucraina. Lo ha fatto sapere il vice ministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko, dopo che il consigliere per la sicurezza della Casa Bianca, Jack Sullivan, aveva affermato che i canali tra Washington e Mosca restano aperti nonostante la guerra in Ucraina. Lo riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti.
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Allo stesso tempo, il vice di Sergei Lavrov ha affermato che Mosca non sta mettendo alcuna condizione preliminare alla ripresa dei negoziati con Kiev. I colloqui, ha aggiunto nel corso di una conferenza stampa, non si sono interrotti per colpa della Russia che, al contrario, è sempre disponibile a negoziare con l’Ucraina. Il vice ministro degli Esteri russo ha quindi spiegato che proseguono i colloqui per la creazione di una zona di sicurezza attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa nel sud dell’Ucraina. «L’Ucraina ha adottato una legge che le vieta di condurre negoziati pacifici con la Russia. Questa è una loro scelta. Abbiamo sempre dichiarato la nostra disponibilità a tali negoziati che sono stati interrotti non per colpa nostra», ha detto Rudenko ai giornalisti. «Non ci sono precondizioni da parte nostra, fatta eccezione per la condizione principale: che l’Ucraina mostri buona volontà», ha aggiunto Rudenko.