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Kiev, arrivati i nuovi sistemi di difesa aerea. Allerta per l'invio di armi dall'Iran a Mosca

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L'Ucraina ha ricevuto nuovi armamenti che considera "fondamentali" per respingere gli attacchi delle truppe russe. Kiev può ora disporre dei nuovi sistemi di difesa aerea Nasams e Aspide inviati da Stati Uniti, Spagna e Norvegia, come annunciato dal ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov. "Queste armi rafforzeranno in modo significativo l'esercito ucraino e renderanno i nostri cieli più sicuri. Continueremo ad abbattere i bersagli nemici che ci attaccano", ha commentato Reznikov.
 

Da una parte, dunque, viene confermato il sostegno militare a Kiev, dall'altra però, si è aperta una prima 'crepa' per quanto concerne gli aiuti finanziari da parte dell'Unione Europea. L'Ungheria, infatti, ha specificato che "è pronta a continuare il suo sostegno finanziario all'Ucraina su base bilaterale, ma in nessun caso accetterà che l'Ue prenda dei crediti per pagarlo". L'intelligence di Kiev, intanto, ha acquisito informazioni sull'arsenale missilistico di Mosca. Attaccando le infrastrutture civili ucraine la Russia ha usato l'80% dei suoi missili moderni e le rimangono 120 missili Iskander, come spiegato da Vadim Skibitsky, rappresentante della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa dell'Ucraina. Gli 007 ucraini hanno però anche informazioni relative a come la Russia intenda sopperire alla carenza di missili. Ancora una volta, sembra che Mosca si sia rivolta all'Iran. Secondo i dati dell'intelligence militare di Kiev risulta che il Cremlino ha in programma di acquistare missili balistici Fateh-110 e Zolfaghar dall'Iran, mandandoli via aereo in Crimea e via mare nei porti russi sul Mar Caspio. L'eventuale consegna di armi a Mosca da parte di Teheran porterà ad "ulteriori sanzioni" nei confronti dell'Iran, ha spiegato il portavoce per gli Affari esteri della Commissione europea, Peter Stano, il quale ha aggiunto che la questione è monitorata attentamente dagli stati membri dell'Ue e i membri del G7.

Proseguono poi le operazioni di 'evacuazione organizzata' dei civili dalla città occupata di Kherson. L'ultima nave ha trasferito i residenti sula riva sinistra del Dnepr, come reso noto dall'amministrazione filo-russa della regione che ha dichiarato completata l'evacuazione. Chi vorrà lasciare la città, ora potrà farlo solo con mezzi propri, hanno spiegato i funzionari filorussi. Quella di Kherson resta una situazione altamente instabile. Secondo Kiev, l'evacuazione è, di fatto, un trasferimento forzato che riguarda anche bambini e anziani, mentre è possibile che le truppe di Mosca si preparino ad un attacco contro le aree residenziali della regione per poi "incolpare l'Ucraina", come spiegato dallo stato maggiore delle forze armate ucraine. L'evacuazione di Kherson, sempre secondo Kiev, potrebbe celare anche una trappola. Alcune unità delle truppe russe, infatti, stanno indossando abiti civili e occupano le abitazioni dei residenti evacuati. Secondo gli esperti, sono tutti segnali di preparativi per una battaglia su strada contro le forze di Kiev. Mosca e Kiev si sono poi accusate a vicenda di alcuni attacchi sempre sulla regione di Kherson. Secondo l'amministrazione filorussa, i problemi alle linee elettriche a Kherson sono dovuti ad un "attacco terroristico" ucraino, mentre Kiev ha riferito di aver abbattuto un caccia russo e che le bombe lanciate da Mosca hanno distrutto anche un asilo, fortunatamente senza provocare vittime.

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