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L'Ue alza la testa contro la Germania. “L'era dell'ingenuità è finita”, veleni su Scholz in Cina

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L’era dell’ingenuità è finita: i Governi e le aziende europee devono rendersi conto che la Cina è un rivale dell’Unione europea e devono comportarsi di conseguenza, uniti e non ognuno per conto proprio come ovviamente ci vorrebbe Pechino. Il messaggio porta la firma del commissario europeo all’Industria e al Mercato unico, Thierry Breton, che in un’intervista alla Reuters ha lanciato l’avvertimento diretto alla Germania e alla visita in solitaria del cancelliere Olaf Scholz a Pechino. «L’approccio più difensivo dell’Ue nei confronti della Cina è stato il risultato dell’atteggiamento di Pechino durante la pandemia di Covid-19, che ha visto le autorità cinesi sfruttare la dipendenza dei Paesi dalla Cina per attrezzature come le mascherine per ottenere una leva diplomatica», ha spiegato il commissario francese. «Non possiamo dimenticare tutto questo - ha aggiunto -. L’era dell’ingenuità è finita. Il mercato europeo è aperto, ma a delle condizioni». 

 

 

Negli ultimi anni, l’Ue ha approvato una serie di misure difensive progettate per controllare meglio gli investimenti di attori stranieri di proprietà statale, inclusa la Cina, per garantire che le potenze rivali non ottengano maggiore influenza politica sui Ventisette. Per questo non è stata gradita da molti diplomatici europei la recente decisione della Germania di approvare la vendita di una partecipazione nel porto di Amburgo, il più grande del Paese, a una società cinese. Lo stesso Breton ha detto di «preferire» la decisione di vendere solo il 25% del terminal alla cinese Cosco rispetto alla proposta originale, che avrebbe venduto alla Cina più di un terzo e le avrebbe dato una minoranza di blocco. «Dobbiamo essere estremamente vigili», ha avvertito. 

 

 

Ovviamente la scelta di Scholz di recarsi da solo a Pechino (prima visita di un leader Ue dopo la pandemia) non fa che aumentare la tensione. Fonti del governo francese e tedesco hanno riferito a Reuters che il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva suggerito a Scholz di andare insieme a Pechino per inviare un segnale di unità dell’Ue e contrastare i tentativi cinesi di usare i rapporti come leva tra i vari Paesi. Ma, secondo le fonti citate, il cancelliere tedesco avrebbe rifiutato la proposta dell’Eliseo.

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