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Putin, beffa a Biden: gli afghani abbandonati a Kabul combattono con i russi in Ucraina

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Il doppio smacco di Vladimir Putin a Joe Biden: nella guerra in Ucraina combattono soldati afghani addestrati dagli Stati Uniti e ora finiti in disgrazia nel Paese tornato nelle mani dei talebani. Così il Cremlini ha gioco facile ad arruolarli al fianco delle forze armate russe con un salario di 1.500 dollari al mese. Sono i soldati che hanno difeso l'Afghanistan fino alla precipitosa ritirata degli americani che li ha abbandonati a loro stessi. Qualcuno si è unito alla resistenza, altri si sono nascosti, altri ancora sono fuggiti all'estero dopo il 15 agosto 2021. Solo un numero ridotto è stato evacuato dagli americani.
Soldati che sono diventati una risorsa per Putin per "saldare la sconfitta dell'Unione sovietica in Afghanistan nel 1989 a quella americana del 2021 per cercare di vincere almeno l'invasione dell'Ucraina del 2022" scrive il Corriere della sera che sottolinea il valore simbolico dell'operazione a prescindere da quello militare. 

 

Infatti si tratta di numeri non enormi. "Dall'Iran calcolo siano già partiti per combattere in Ucraina nei ranghi russi almeno 2mila ex soldati afghani. Non hanno scelta. Morire per mano dei talebani o in battaglia per le armi dei nostri ex alleati americani è la stessa cosa. Meglio provare a combattere" dice un ex generale afghano. I soldati partono per l'Ucraina via l'Iran, dove è possibile arruolarsi nell'esercito libero di Russia.

 

Nel documento scritto in persiano che gira sui social si legge che i volontari ammessi riceveranno 1500 dollari di salario mensile e dopo 6 mesi di attività di addestramento e di battaglia otterranno il passaporto della Federazione russa. Un'offerta bassa per dei professionisti, ma Mosca confida nel fatto che gli ex soldati afghani non hanno scelta. Lo sa anche Farid Ahmadi, ex comandante delle operazioni speciali afghane ora in Germania, che ha lanciato un appello e per fermare i suo ex uomini. 
 

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