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Gran Bretagna, Rishi Sunak debutta a Buckingham Palace

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Rishi Sunak fa il suo debutto a Buckingham Palace. È infatti diventato ufficialmente il nuovo primo ministro dopo aver incontrato il re Carlo III a Buckingham Palace. Una formalità che ha però questa volta il sapore di un evento storico. Solo qualche decennio fa sarebbe stato impossibile immaginare un regnante britannico accogliere il discendente di una famiglia indiana. Il simbolo del colonialismo cede dunque il passo.

Deve essere stato emozionante, per Rishi Sunak, essere nominato premier, anche perché è la prima volta che un uomo di colore ricopre la carica di primo ministro nel Regno Unito. Il cerimoniale, a Buckingham Palace, è un rituale sopravvissuto fin dal 1721 quando, quello che è considerato il primo primo ministro della Storia britannica, Robert Walpole, guidò il governo per i successivi 20 anni. La politica britannica può essere piena di scossoni ma, questa ritualità, sottolinea l’impermanenza di chi guida il governo e il valore costituzionale, invece costante, della Corona. La regina Elisabetta ne era pienamente consapevole e ha portato avanti questo compito fino a due giorni prima della sua morte, quando, il mese scorso, ha ricevuto Liz Truss, nel castello di Balmoral per questioni di salute. Il rito con cui viene nominato il nuovo primo ministro è decisamente solenne e rappresenta dunque uno dei ruoli costituzionali chiave del monarca. Si chiama «bacio delle mani» ma, ai giorni nostri, consiste in un inchino o una stretta di mano. È questo il momento in cui il re chiede formalmente al nuovo inquilino di Downing Street di formare il governo. Dopo le foto ufficiali, i due stabiliscono lo schema per le udienze settimanali, infatti, Sunak, come da tradizione, incontrerà con scadenza settimanale il monarca e lo informerà delle decisioni che intende portare avanti.

 

 

 

La cerimonia d’investitura di Rishi Sunak è avvenuta nella Sala del 1844 di Buckingham Palace, una delle più sfarzose e importanti, spesso sede di incontri con personaggi illustri. Allestita in marmo e oro, la stanza prende il nome dalla data della visita dello zar russo Nicola I. Gli interni sono sorprendenti. I salotti sono imbottiti di seta color oro e blu del XIX secolo firmata Morel & Seddon; ci sono i ritratti di re Giorgio IV e del duca Federico di York da bambini, e una scrivania neoclassica del 1820 realizzata dal famoso ebanista tedesco David Roentgen. Le pareti sono decorate con una carta da parati color cipria e candelabri in malachite. La sfida vera, però, per Rishi Sunak, arriva fuori dagli allori della vittoria nella competizione interna al suo partito e dai riti di circostanza. Eredita, infatti, una situazione economica estremamente difficile. Il suo compito principale sarà quello di riconquistare la fiducia dei mercati. Nel suo discorso inaugurale ha sottolineato, pur senza fare nomi ma con chiaro riferimento a chi lo ha preceduto, che sono stati fatti degli errori. Cosa che Truss ha completamente evitato di ammettere nel suo discorso di commiato. Sunak ha anche affermato che non ha paura della sfida che ha davanti ma il partito conservatore non può più limitarsi ai bei discorsi, deve piuttosto dimostrare sul campo di poter governare, concretamente, per i prossimi due anni. Al momento, il nuovo primo ministro esclude le elezioni anticipate, nonostante i laburisti e i liberaldemocratici le chiedano a gran voce. Saranno le prossime settimane a stabilire il grado di durata di questo governo. Una cosa è certa: non sarà difficile battere il record negativo assoluto di Liz Truss, rimasta a Downing Street per soli 45 giorni.

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