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Liz Truss, duello a tre per la guida dei Tory. Boris Johnson contro Sunak e Mordaunt

Alessandra Zavatta
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L'ex premier di ascendenze ottomane, il miliardario indiano e l’irlandese riservista della Marina si contendono la guida del partito conservatore in Gran Bretagna. Le dimissioni di Liz Truss da capo dei Tory ha aperto una lotta senza quartiere. Perché chi conquisterà la leadership sarà automaticamente nominato primo ministro da re Carlo III. E così  Boris Johnson è tornato a bussare a Downing Street. “Ho un lavoro da terminare”, ha dichiarato oggi, mentre sta cercando di convincere almeno cento membri del partito a sostenerlo nelle elezioni interne che si svolgeranno il 24 ottobre prossimo. Per otto anni sindaco di Londra, parlamentare di lungo corso, Johnson può vantare anche parentele di “sangue blu”. Che nel Regno Unito contano. Una delle sue antenate dirette, di origini tedesche, era figlia illegittima del principe Paolo Federico di Württemberg e pertanto egli è a tutti gli effetti anche un discendente diretto di re Giorgio II d'Inghilterra (cugino di sesto grado della regina Elisabetta II e parente quindi anche del nuovo sovrano). Alexander Boris de Pfeffel Johnson, 58 anni, newyorkese di nascita ma sempre vissuto a Chelsea, quartiere “in” di Londra, è inoltre imparentato con la Casa reale inglese tramite Maria di Teck in quanto discendente del duca Federico II Eugenio di Württemberg. Il bisnonno paterno Alì Kemal, di origini turche, è stato ministro dell'Interno dell'Impero Ottomano. Era musulmano, ma Johnson è anglicano. Il nonno paterno di Johnson, Wilfred Johnson - figlio di Ali Kemal - è stato pilota della Raf durante la seconda guerra mondiale. Gente abituata a combattere, in politica e fuori, tanto che stamattina Stanley Johnson, il papà di BoJo, ha detto che potrebbe essere il "momento per mio figlio per fare un ritorno sulla scia delle umilianti dimissioni di Liz Truss”. Non essendo un novellino Johnson sa che il concorrente “più pericolo” nella corsa alla guida dei Tory è Rishi Sunak, l’ex cancelliere dello Scacchiere (il ministro delle Finanze britannico) che a luglio ha guidato la rivolta contro di lui, portando alle dimissioni di 54 ministri e sottosegretari e, di conseguenza, alla caduta del governo.

 

 

 

Ora BoJo gli tende la mano: “Corriamo insieme, sostienimi e ti nominerò nuovamente cancelliere”. Sunak, 42 anni, di origini indiane ma nato a Southampton, una carriera in Goldman Sachs, poi alla guida dell’hedge fund Theleme Partners, lanciata nell'ottobre 2010 con un capitale iniziale di 700 milioni di dollari, e quindi direttore della società di investimenti Catamaran Ventures, di proprietà del suocero, il miliardario uomo d'affari Narayana Murthy, in questo momento ha dalla propria parte la maggioranza dei Tory. Quindi è lui, e non Johnson, il favorito dai numeri. Da battere c’è l’unica donna in gara con qualche chance di essere eletta segretario del partito conservatore: Penny Mordaunt.  È capogruppo dei Tory alla Camera dei Comuni.  Ha fatto parte del governo guidato da David Cameron in qualità sottosegretario presso il Dipartimento per le comunità locali per poi essere nominata nel 2015 Ministro, prima donna a ricoprire tale incarico. Ma conosce la "materia", visto che è riservista della Royal Navy, con il grado di Sottotenente. Il terzetto sembra nella posizione migliore per raggiungere la soglia di 100 nomination dai 357 parlamentari necessari per essere presenti nel ballottaggio per la guida del partito. Ma è possibile che solo uno o due abbiano i numeri entro lunedì, la scadenza per presentare le candidature. Mordaunt è stata la prima a dichiarare formalmente questa sera di avere sostegno sufficiente per candidarsi. Con Johnson si sarebbero schierati al momento in 140, ma i critici ritengono che i suoi fans siano rumorosi piuttosto che numerosi, prevedendo che non raggiungerà i 100. Mentre Sunak è già sulla buona strada per raggiungere quota cento voti.

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