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Medvedev, ultimatum a Israele: "Se fornirà armi all'Ucraina..." Il punto di non ritorno

Giada Oricchio
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Durissimo ultimatum di Dmitri Medvedev a Israele: “Se dà armi a Kiev, fine ai rapporti”. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, in un messaggio sul canale Telegram, minaccia Israele dopo la decisione di aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione di Mosca. Nel post si legge: “Sembra che Israele fornirà armi al regime di Kiev. Una mossa molto avventata. Distruggerà tutte le relazioni tra i nostri Paesi”.

Non solo lo Stato del Vicino Oriente, a non far dormire sonno tranquilli anche gli Usa che hanno stanziato altri 700 milioni per il supporto militare e logistico e l’Ue che invierà altre armi per 500 milioni. Intanto, questa mattina, la zona residenziale di Kiev si è svegliata sotto una pioggia di fuoco dei droni kamikaze (considerati un’arma “democratica”: portano cariche esplosive di media grandezza, volano a 185 km/h e hanno un raggio d’azione di quasi 2000 km). Tre le vittime, fra cui una donna incinta di sei mesi e il marito, oltre a diversi feriti.

La notizia è stata confermata dal sindaco della città, Vitali Klitschko su Telegram: “Durante le operazioni di ricerca e soccorso in un edificio residenziale del centro, sono stati estratti i corpi di tre civili morti, tra loro c’è una giovane coppia, marito e moglie che aspettavano un figlio. La Russia è un paese terrorista!”. Il primo ministro ucraino Denys Shmygal, invece, ha fornito dettagli sull’entità dei 5 attacchi russi: “Sono stati danneggiati impianti energetici e si è interrotta la fornitura. Colpito anche un edificio residenziale. La Russia ha lanciato missili contro infrastrutture nella regione centrale di Dnipropetrovsk e nella regione di Sumy a est”.

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