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“Gli Usa sono stanchi di Zelensky”. Situazione critica in Ucraina: furia dopo il nuovo attentato

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Un retroscena esplosivo di Dagospia segna un punto di svolta sulla guerra tra Russia ed Ucraina. In particolare si ricostruiscono le responsabilità dell’esplosione del ponte di Kerch che collega la Crimea al territorio di Mosca: “La matrice è la stessa dell’attentato a Darya Dugina. Se quello era stato fatto in maniera autonoma dagli ucraini, questo idem con patate”. Il sito guidato da Roberto D’Agostino traccia uno scenario non sereno per Kiev: “Esiste una frangia ultras dei servizi segreti ucraini che ormai agisce autonomamente sull'onda dell'euforia della vittoria. È sempre più difficile  tenerli buoni e per gli americani è una bella grana, ogni passo falso può scatenare l’apocalisse”.

 

Il riferimento è alla possibile escalation nucleare e alle parole degli ultimi giorni di Vladimir Putin e i suoi. Il portale continua così la propria ricostruzione: “A Washington hanno le pa**e piene di Volodymyr Zelensky e compagnia, e stanno traccheggiando sull’invio di altri lanciarazzi Himars a Kiev”. Sul calendario è segnata infatti la data del 20 novembre, giorno in cui al G20 di Bali si incontreranno Putin e Joe Biden. “Una parte dell’amministrazione Usa vuole aprire la trattativa per la pace prima di quel giorno” la conclusione del retroscena sul conflitto.

 

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