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Quanto manca alla terza guerra mondiale: Putin non torna indietro

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Nessun passo indietro. Con l'ennesima sfida a Kiev e all'Occidente, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un lungo discorso in occasione della cerimonia per l'annessione alla Russia dei territori ucraini di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia. «Invitiamo Kiev a tornare al tavolo negoziale, ma la scelta dei referendum non sarà oggetto di discussione, è una scelta ormai fatta e la Russia non la tradirà», ha annunciato Putin, ribadendo che i territori ora «fanno parte della Federazione russa» e che, come il resto del Paese, «saranno difesi con ogni mezzo».

L'«offerta» è stata rispedita al mittente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è detto «pronto per un dialogo con la Russia, ma con un altro presidente» e ha firmato una domanda di adesione accelerata alla Nato. Putin ha rimarcato la scelta «netta» del popolo di votare per l'annessione ai referendum, fatta «da milioni di persone» che «diventano nostri cittadini per sempre». Lo zar ha nuovamente puntato il dito contro gli Usa e l'Occidente, che vogliono far diventare la Russia «una colonia».

«L'Unione sovietica non esiste più, al passato non si torna», la Federazione russa «è rinata dopo gli anni '90, ha ripreso il suo posto degno nel mondo» e non starà ai «diktat» e alle «false regole» dei paesi occidentali. La ratifica dell'annessione dei territori ucraini ha provocatola reazione della comunità internazionale. Usa e Regno Unito hanno annunciato sanzioni, come già fatto dall'Ue, e il G7 ha minacciato di colpire chi «darà supporto politico o economico a queste violazioni del diritto internazionale». «Questo è il più grande tentativo di annessione di territorio europeo con la forza dalla Seconda guerra mondiale», ha denunciato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, invitando tutti gli Stati a non riconoscerne il nuovo status. «L'Italia condanna con la massima fermezza l'annessione illegale», la posizione della Farnesina. «Non ci facciamo intimidire» ha dichiarato il presidente Usa Joe Biden, aggiungendo che il sabotaggio del gasdotto NordStream è stato «un sabotaggio di Mosca».

Reazioni di condanna alla Russia sono arrivate anche per un attacco missilistico contro un convoglio umanitario a Zaporizhzhia, che ha provocato almeno 25 morti e 50 feriti. Un gesto «codardo e disumano» che dimostra come Kiev stia lottando «non solo per la libertà» ma anche per la «sopravvivenza», ha affermatoil portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price. Intanto, continua l'allarme legato ai danni subiti dai gasdotti Nord Stream, che per Putin sarebbero conseguenza del sabotaggio degli «anglosassoni» e secondo una lettera inviata all'Onu da Danimarca e Svezia sarebbero stati provocati da «cariche di centinaia di chili di tritolo». Le perdite hanno provocato un'enorme nube di metano che ha fatto registrare emissioni di gas serra notevolmente superiori alla media. 

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