Price cap, Orban sfida l'Ue sul gas: la decisione pericolosa dell'Ungheria
La partita è ancora aperta e gli occhi puntati sul Consiglio Ue Energia di domani venerdì 30 settembre. Il price cap al gas è ancora il nodo su cui inizia ad aprirsi una crepa tra la Commissione e gli Stati membri. In seno al Consiglio è già stata raggiunta una maggioranza qualificata del 65%, certificata sulla carta della lettera che 15 paesi hanno invitato alla Commissione per chiedere di introdurre un tetto al prezzo di tutto il gas importato nell'Ue. L'Esecutivo Ue però non ne ha voluto sapere: nella versione definitiva del non-paper che riassume la sua posizione di fronte ai Ventisette l'ipotesi del price cap generalizzato viene relegata in un allegato, in cui si spiega che ci sono troppi rischi. Un simile tetto "significherebbe che il massimale di prezzo non interverrebbe solo in rapporti contrattuali con importatori di paesi terzi, ma limiterebbe anche il prezzo delle transazioni intra-Ue", non solo "poiché è probabile che il massimale venga raggiunto contemporaneamente in più Stati membri, non vi sarebbe alcun incentivo di mercato a garantire flussi transfrontalieri". Di fatto la misura non viene esclusa, ma per farla funzionare servirebbe "un'entità per sostituire il mercato e assumere molti compiti dei gestori dei sistemi di trasporto" e "un quadro di riduzione della domanda significativamente più drastico".
Nel frattempo nel giorno in cui la Commissione europea annuncia l'arrivo di nuove sanzioni che comprendono anche un price cap al petrolio russo, il premier ungherese Viktor Orban fa sapere che nel suo Paese verrà avviata una consultazione nazionale sulle sanzioni energetiche contro la Russia. A riferirlo è stato il portavoce Zoltan Kovacs. "Solo unendo le forze possiamo porre fine all'aumento dei prezzi dell'energia", ha affermato il primo ministro.
Se in Europa da una parte c'è chi spinge per un tetto al prezzo del gas, dall'altra c'è chi invece non lo vuole assolutamente come l'Ungheria di Viktor Orban, che pensa al veto su qualunque nuova mossa energetica contro la Russia. "L'Ungheria non può sostenere l'ottavo pacchetto di sanzioni europee contro la Russia se esso conterrà sanzioni energetiche - ha dichiarato Gergely Gulyas, capo di gabinetto del premier ungherese -. Finora l'Ungheria ha fatto molto per mantenere l'unità europea, ma se il pacchetto contiene sanzioni nel campo dell'energia, allora non possiamo sostenerlo".