Putin, la profezia del generale Usa: perderà Donbass e Crimea entro il 2023
La Russia di Vladimir Putin presto perderà le regioni ucraine conquistato sul campo di battaglia ma non solo. “Entro fine anno gli ucraini respingeranno i russi oltre la linea di contatto del 23 febbraio e libereranno la Crimea per la metà del 2023”, è la previsione del generale Ben Hodges, già al comando dell’Esercito americano in Europa.
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“La controffensiva" di Kiev "è frutto di una combinazione di diverse cose: la pianificazione professionale e millimetrica da parte delle forze ucraine; il bluff riuscito sul punto da cui sarebbe partita, la sicurezza operativa e l’abile impiego delle armi fornite dall’Occidente, soprattutto quelle di precisione a lungo raggio usate per distruggere i posti di comando e i siti logistici russi. Infine, un esercito russo decimato che in molti casi ha perso la voglia di combattere”, spiega al Giornale il generale che per primo aveva previsto l'avanzata degli ucraini.
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Secondo Hodges le sanzioni alla Russia "hanno giocato un ruolo chiave" perché Mosca ora non può più produrre armi di precisione ""poiché tanti componenti decisivi sono di importazione". Il presidente russo "ha avuto davvero due settimane difficili", spiega il generale che elenca i "guai" di Putin, dalle sconfitte militari all'esito del vertice di Samarcanda con la Cina, "per il Cremlino arrivano mesi duri”. Per l'alto ufficiale americano "l’Ucraina ristabilirà la sua sovranità su tutto il suo territorio, compresi Donbass e Crimea, dopo aver sconfitto le forze russe" e avverrà "entro la fine di quest’anno".
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Le forze di Kiev "libereranno la Crimea entro la metà del 2023”, spiega. “La Russia ha fallito su tutto. L’Occidente è rimasto unito" nonostante il ricatto del gas e i contraccolpi economici. E la Cina? "Osserva da vicino per vedere se l’Occidente è in grado di fermare Putin in Ucraina. E se non lo facciamo, non credo proprio che qualsiasi cosa diremo su Taiwan potrà impressionare il Dragone", dice Hodges che rilancia quanto asserito dal direttore della Cia, ossia che Xi Jinping è pronto a conquistare Taiwan entro il 2027.