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Protesta inarrestabile delle donne in Iran: così sventolano il velo in strada

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Inizia la dodicesima notte di proteste in Iran in seguito alla morte della giovane Mahsa Amini, che si trovava in carcere dopo un arresto per avere indossato il velo in modo non conforme alle regole della Repubblica islamica. Nonostante la dura repressione, che secondo le stime delle organizzazioni umanitarie ha già provocato 75 vittime, le manifestazioni organizzate dalle donne iraniane proseguono in diverse città, ma le restrizioni su Internet rendono difficile diffondere i video, segnalano gli organizzatori.

Uno dei pochi a disposizione mostra una donna che si toglie il velo e agita le braccia in aria nel quartiere Narmak di Teheran; ma si vedono analoghi gesti di protesta anche a Sanandaj, nella provincia di origine di Amini, il Kurdistan, e un uomo che brucia uno striscione della Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, nella città meridionale di Shiraz, secondo quanto riportato da Iran International TV, che ha sede a Londra. Ed è virale sui sociale il video di alcune donne che in strada si tolgono il velo e lo sventolano in segno di protesta.

 

 «L’Iran rimane sotto blackout internet/mobile, ma alcuni video continuano a uscire», ha dichiarato il Centro per i diritti umani in Iran, basato a New York. L’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Fars ha dichiarato che dalla morte di Amini, avvenuta il 16 settembre, sono state uccise «circa 60» persone, rispetto al bilancio ufficiale di 41 morti comunicato sabato dalle autorità.

 

Ma il gruppo Iran Human Rights (IHR), con sede a Oslo, ha dichiarato le vittime della repressione sono almeno 76. Gli arresti ufficiali sono stati oltre 1.200, secondo i dati di ieri: fra questi ci sono attiviste e attivisti, avvocati, giornalisti. Il ministro della Sanità Bahram Einollahi, citato dall’agenzia di stampa ufficiale IRNA, ha accusato i manifestanti di aver distrutto 72 ambulanze, mentre gli attivisti residenti all’estero affermano che le autorità hanno utilizzato le ambulanze per trasportare le forze di sicurezza.

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