Sergei Lavrov attacca Stati Uniti e Occidente: state giocando col fuoco
Sergei Lavrov a valanga contro Stati Uniti e Occidente. Il ministro degli Esteri russo è intervenuto nel corso dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Il diplomatico russo ha affrontato tutti i nodi cruciali del delicato e tesissimo rapporto tra Cremlino e blocco occidentale. In particolare ha usato parole di fuoco sulla questione di Taiwan dove «gli Stati Uniti stanno giocando con il fuoco».
Naturalmente Lavrov ha affrontato anche l'atteggiamento dell'Occidente sulla guerra in Ucraina. «La russofobia ufficiale in Occidente ha acquisito proporzioni grottesche e senza precedenti - ha tuonato Lavrov - Non esitano a dichiarare apertamente la loro intenzione non solo di infliggere una sconfitta militare al nostro Paese ma anche di smembrarlo e cancellarlo dalle carte geografiche. L’Occidente, invece di un dialogo onesto e la ricerca di compromessi, punta su provocazioni grossolane e messe in scena».
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E si passa poi a sparare a zero su Usa e suoi alleati. Il capo della diplomazia di Mosca ha rincarato la dose denunciando che, «contrariamente al buon senso più elementare, Washington e Bruxelles hanno esacerbando la crisi dichiarando una guerra economica alla Russia. Il risultato è l’aumento dei prezzi del gas e dei generi alimentari in tutto il mondo». Gli Stati Uniti stanno cercando di dare alla «dottrina Monroe» una portata globale, trasformando così l’intero globo nel proprio «cortile di casa. Ovviamente la famigerata dottrina Monroe sta guadagnando copertura globale. Lo strumento per piegare i dissidenti sono le sanzioni unilaterali illegali che sono state adottate per molti anni in violazione della Carta dell’Onu e che sono usate come strumento di ricatto politico. Il cinismo di questa pratica è evidente: le restrizioni colpiscono la popolazione civile, impedendo loro di accedere a beni essenziali, inclusi medicinali, vaccini e cibo»,