Putin vuole inviare in Ucraina "1,2 milioni di russi". Fuga di notizie, il piano del Cremlino
Qualche migliaio di soldati da arruolare a Mosca e a San Pietroburgo, tutto il resto dalle province più periferiche della sterminata Federazione russa per un totale di 1,2 milioni di persone da mandare al fronte per combattere in Ucraina. Sarebbe questo il proposito del Cremlino nella mobilitazione parziale militare annunciata dal presidente russo Vladimir Putin. A parlarne è il sito indipendente russo Meduza, citando fonti vicine a un ministero del governo di Mosca, smentendo quanto riferito dal ministero della Difesa che aveva parlato di 300mila uomini sentendo la stima di un ,ilione di russi interessati diffusa giorni fa.
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Secondo il sito le autorità "raccomandano di mantenere al minimo il reclutamento" nelle capitali delle regioni russe, ma di prendere gli uomini "nelle zone rurali, dove non ci sono media, nessuna opposizione, e più sostegno (alla guerra)", come visto ad esempio Jacuzia, nell'estremo nord est della Federazione. A Mosca, invece, si prevede di prelevare 16mila persone, a San Pietroburgo 3.200.
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Com’è noto, il decreto di mobilitazione parziale comprende un paragrafo secretato, il numero 7, dove sarebbe menzionato il numero di riservisti da richiamare alle armi. Tra le classi di cittadini coinvolti dal reclutamento c'è anche il personale di compagnie aeree russe (5 quelle i cui dipendenti raggiunti da ordini di leva, compresa l’Aeroflot), e dieci aeroporti. Lo rivelano fonti del quotidiano Kommersant, rilanciate sempre da Meduza. Secondo il giornale, molti piloti civili sono riservisti addestrati in passato nelle scuole di volo militari o che hanno servito nell’esercito. Fonti di tre delle tre compagnie ritengono che il’80-50% del personale potrebbe essere mobilitato. Una fonte dell’Aeroflot, ritiene che verrà richiamata più della metà del personale e che questo accadrà anche ad altre due compagnie del gruppo, Pobeda e Rossiya. Nessuna compagnia ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma Kommersant riferisce che i loro vertici stanno valutando la possibilità di chiedere esenzioni per il personale necessario a portare avanti le operazioni. Aeroflot sta già riunendo gruppi di lavoro per stilare le liste del personale essenziale.
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