Putin ha le ore contate, parla l'ex ghostwriter: "Per lui conseguenze devastanti"
Il conto alla rovescia per il regime di Vladimir Putin è iniziato nel momento in cui il presidente russo ha annunciato la mobilitazione militare, con la chiamata al fronte della guerra in Ucraina per centinaia di migliaia - forse milioni - di connazionali e il contestuale aggiornamento del codice penale per la legge marziale. Sotto i piedi dello Zar la terra inizia a tremare. Ad affermarlo è Abbas Gallyamov, uno dei primi speechwriter di Putin. Il Corriere della sera ha raccolto alcune dichiarazioni dell'ex penna dei discorsi del capo del Cremlini: "Per la maggior parte del pubblico, la mobilitazione è ancora un concetto astratto. Cominceranno a capire quando i loro cari avranno ricevuto la chiamata, e quando alcuni di loro torneranno in patria nelle bare", afferma Gallyamov.
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Il ghostwriter dei primi passi nel potere di Putin spiega che "i soldati uccisi finora non hanno suscitato emozione, perché erano militari di professione. Ma le future morti dei mobilitati saranno vissute come una terribile ingiustizia. Persone che lo Stato ha tolto alla vita normale e ha mandato al macello. Le conseguenze si vedranno più avanti. E saranno devastanti per il Cremlino", è la previsione di Gallyamov.
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L'accelerazione di Putin ha provocato una vera e propria fuga all'estero tra chi teme di finire al fronte. Le informazioni dal governo arrivano alla spicciolata. Secondo Novaya Gazeta l'intero testo sulla chiamata alle armi doveva essere secretato, ma poi è stato deciso di applicare l'omissis solo al punto che stabilisce il numero delle persone arruolare. La mobilitazione è detta parziale perché ci sono categorie esentate, come i dipendenti del comparto bellico, chi non è idoneo per motivi di salute, chi ha familiari disabili a carico, i padri con almeno quattro figli minori di sedici anni, gli studenti universitari a tempo pieno. Di sicuro c'è che i circa mille arrestati nelle proteste di mercoledì scorso riceveranno la cartolina con l'ordine di leva.
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