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La Cina avverte la Russia. Perché Xi Jinping ora può scaricare Putin

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La Cina in politica internazionale non vede di buon occhio le cause di instabilità che minano gli affari e mettono a rischio l'economia del colosso asiatico. E così il discorso di Vladimir Putin alla Russia, in cui ha annunciato la mobilitazione parziale nella guerra in Ucraina e i referendum per l'annessione delle zone occupate, non sembra essere stato valutato positivamente da Pechino. Tutt'altro. 

 

Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, a commento degli annunci di referendum nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk e negli oblast di Kherson e Zaporizhia ha spiegato che la Cina chiede il "rispetto della sovranità di tutti i Paesi". La posizione della Cina sulla questione ucraina è "coerente", ha detto. Il portavoce, citato dal tabloid Global Times, insiste sul fatto che "la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi debbano essere rispettate e che la Carta e i principi delle Nazioni Unite debbano essere osservati". Pertanto Pechino sollecita il dialogo e a trovare soluzioni per le "legittime preoccupazioni per la sicurezza di tutti i Paesi" e sostenere il cessate il fuoco attraverso "tutti gli sforzi volti alla risoluzione pacifica della crisi".

 

Parole da soppesare con cura nell'ambito dell’apertura di una nuova fase della guerra in Ucraina. Mosca avrà a disposizione circa 300mila riservisti richiamati in azione mentre la Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha modificato il codice civile per inasprire le pene previste per renitenti alla leva, disertori, militari che disobbediscono agli ordini nell'ambito della mobilitazione militare e la legge marziale. 

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