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Liz Truss, debutto internazionale all'Onu. Poi il vertice con Biden

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Debutto internazionale per la neopremier britannica Liz Truss. Nominata due giorni prima della morte di Elisabetta II, la prima ministra ha fatto il suo debutto (come leader) all’Assemblea generale delle Nazioni Unite con una riaffermazione del sostegno britannico all’Ucraina, prima di tornare a casa per affrontare il grave crisi del costo della vita.

La morte della regina l’8 settembre ha eclissato la vita politica nel Regno Unito. Passato il lutto nazionale, gli affari riprendono a pieno regime e la Truss si ritrova nel gotha dei grandi del mondo, alle prese con le crisi dell’Ucraina, del clima e della battuta di arresto economica mondiale. Per prima cosa Truss ha ribadito l’impegno del Regno Unito nei confronti dell’Ucraina di fronte all’invasore russo. In un comunicato stampa, ha indicato che il suo paese intende eguagliare o addirittura superare nel 2023 i 2,3 miliardi di sterline (2,6 miliardi di euro) di aiuti militari promessi quest’anno. «Le vittorie dell’Ucraina nelle ultime settimane sono una fonte di ispirazione», ha detto. «Il mio messaggio agli ucraini è: il Regno Unito continuerà a stare a fianco del Paese in ogni fase del percorso. La sua sicurezza è la nostra sicurezza», ha aggiunto.

 

 

 

Dietro le quinte Truss ha anche colto l’occasione per tenere il suo primo faccia a faccia con il presidente francese Emmanuel Macron, dopo aver rifiutato quest’estate di dire se la Francia fosse un paese «amico» o «nemico» del Regno Unito, sullo sfondo di tensioni sui rapporti post-Brexit e dlele traversate illegali della Manica da parte dei migranti. Di fronte al rigido inverno che ci attende, entrambi «hanno sottolineato l’importanza di lavorare insieme per porre fine alla dipendenza dall’energia russa» e «hanno concordato di rafforzare la cooperazione energetica franco-britannica».

Liz Truss incontrerà mercoledì 21 il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, all’orizzonte un importante accordo commerciale con l’alleato transatlantico. «Attualmente non ci sono negoziati in corso con gli Stati Uniti e non mi aspetto che vengano avviati a breve e medio termine», ha detto comunque con prudenza la leader ai giornalisti. Oltre all’Ucraina, nel menu con il presidente americano ci sarà la crisi energetica, ma anche la situazione dell’Irlanda del Nord, nel pieno di uno stallo politico dovuto alle disposizioni post-Brexit nella provincia britannica.

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