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Legami con la Russia, Giorgio Mulè ammutolisce la sinistra e ricorda l'“atto di vergognoso vassallaggio”

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Il centrodestra rimette la sinistra al suo posto sull’argomento dei legami con la Russia. Dalla coalizione guidata da Enrico Letta fioccano gli attacchi a Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma  il sottosegretario alla Difesa e deputato azzurro Giorgio Mulè, in un post sui social, ha ricordato quali sono i veri “amici” della nazione guidata da Vladimir Putin: “La continua e assurda campagna del Pd e dei suoi alleati contro le inesistenti ambiguità del centrodestra nei confronti della Russia dovrebbe cessare immediatamente per decenza morale oltre che per onestà intellettuale. Siccome accanto a Letta strepita il ministro degli Esteri Luigi Di Maio forse è il caso di ricordargli l’ennesimo passato che non passa. Era lui il capo politico dei 5 Stelle nel 2018? Ed è lui ad avere accanto a sé alla Farnesina il sottosegretario Manlio Di Stefano (ininterrottamente lì dal 2018)? Bene: spieghino lor signori l’atto di vergognoso vassallaggio compiuto nel 2016 in occasione del congresso di ‘Russia Unita’, il partito di Putin, da Di Stefano spedito in terra sovietica dal suo capo Di Maio. Chiunque può riascoltare il discorso del ‘patriota’ (russo, forse) Di Stefano pronunciato nel nome del suo compagno di partito Di Maio”.

 

 

“Segnalo - elenca Mulè -  testualmente, solo alcune ‘perle’ negli oltre otto minuti di intervento: ‘l’Ucraina è uno Stato fantoccio manipolato dagli USA; in Ucraina c’è stato un golpe voluto da USA e Ue per portare la NATO ai confini della Russia e fare pressioni sulla Russia; la partecipazione dell’Italia alla NATO va ridimensionata e rivista; il governo italiano si è piegato all’eutanasia economica e le sanzioni alla Russia vanno abolite; la Russia è un modello di globalizzazione giusto e bilanciato’”.

 

 

“Era il 2016, erano anche i tempi in cui la spia russa di cui si legge sui giornali imperversava in Italia. Poi arrivò il 2018 e le posizioni rimasero esattamente le stesse. Chi deve spiegare? E ora vergognatevi se ne siete capaci” la chiosa di Mulè nel messaggio che mette a tacere ogni critica in vista delle elezioni del 25 settembre.

 

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