Morte Darya Dugina, la previsione di Luttwak dopo l'attentato: cosa farà Putin
"Questo attacco pone alla Russia un grave problema strategico, perché la obbliga a dedicare più uomini e risorse alla difesa di obiettivi che non riteneva a rischio". Il politologo americano Edward Luttwak in un'intervista a la Repubblica analizza le conseguenze dell'attentato che sabato sera ha ucciso Darya Dugina, figlia ventinovenne dell’ideologo russo di Putin, Aleksandr Dugin. "Sommandolo alle incursioni militari condotte dagli ucraini o dai sabotatori, in Crimea e in altri luoghi dietro le linee della guerra, diventa una sfida complessa da affrontare" evidenzia Luttwak.
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"Così come sta già rafforzando le difese in Crimea, il Cremlino ora dovrà porsi il problema di potenziare la sicurezza interna. A Dugin verrà data una scorta, ma sono molti i consiglieri, i politici e i sostenitori del governo che adesso si sentiranno in pericolo. Tutto ciò destabilizza la società, rende più difficile la prosecuzione della guerra senza la mobilitazione generale, e distrae risorse necessarie al fronte", ha aggiunto.
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Luttwak non vede un rischio attentati contro obiettivi civili. "Produrrebbero una reazione opposta a quella desiderata. Adottando una linea tipo quella dei palestinesi, bombardando cinema, supermercati o matrimoni, si motiverebbe la gente a difendere il paese, rafforzando la mano di Putin. Chiunque sia il responsabile, è più probabile che continui a puntare su obiettivi militari o politici, cioè strategici e non civili".
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