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Mosca, esplode auto con la figlia di Dugin. Si ipotizza attentato

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La commentatrice politica Daria Dugina, figlia del filosofo russo filo Putin, Alexander Dugin, è morta a bordo dell’auto su cui viaggiava, esplosa alla periferia di Mosca. Lo ha riferito l’agenzia di stampa statale russa Tass. Dugina era alla guida del veicolo, una Toyota del padre, quando ha preso fuoco. «Era completamente in fiamme, ha perso il controllo perché stava guidando ad alta velocità ed è volata sul lato opposto della strada», ha detto Andrei Krasnov, leader del movimento Russky Gorizont e conoscente della famiglia. Krasnov ha detto alla Tass di conoscere personalmente Dugina e che l’auto su cui viaggiava apparteneva a suo padre. «Per quanto ho capito, l’obiettivo era il padre, o forse entrambi», ha detto all’agenzia russa. Alexander Dugin, leader del Movimento Eurasiatico, è vicino al presidente russo Vladimir Putin. Dugin è accreditato come «guida spirituale» dell’invasione russa dell’Ucraina, ed è spesso definito «il cervello di Putin». La figlia Dugina, era nata nel 1992 e ha studiato filosofia all’Università statale di Mosca. All’inizio di quest’anno, le autorità statunitensi e britanniche l’avevano accusata di aver contribuito alla disinformazione sulla guerra in Ucraina.

 

 

 

 

 

L’auto sulla quale viaggiava Daria Dugina era una Toyota Land Cruiser Prado, di proprietà del padre. L’esplosione, riferisce la Tass, è avvenuta nell’area di Bolshiye Vyazemy, nella periferia di Mosca. Le autorità russe hanno aperto un’indagine sull’incidente che, secondo il Comitato Investigativo della Federazione Russa, sarebbe un attentato. Il Comitato infatti ha affermato che l’esplosione sarebbe stata causata da un ordigno installato a bordo dell’auto.

 

 

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