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Guerra Russia-Ucraina, "superato il punto di non ritorno". L'avvertimento di Mosca: stretta finale

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La guerra in Ucraina ha superato "il punto di non ritorno". Per questo "l'operazione speciale militare", come la chiamano in Russia, continuerà. A sostenerlo è Leonid Slutsky, presidente della Commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato russa in un’intervista con il canale Rt citato dai media ucraini. Per il parlamentare "l’operazione militare speciale ha già superato il suo punto di non ritorno. Continuerà senza alcun dubbio". Slutsky ha anche affermato che la Russia è pronta a riprendere i negoziati con l’Ucraina ma non si tratta di una apertura a Kiev: "Al momento sono congelati. Siamo pronti per la loro ripresa. Ma nella situazione attuale, la posizione della parte russa sarà molto più dura di prima", ha avvertito. 

 

Intanto continuano i combattimenti. Sotto le bombe russe anche la città di Bakhmut, nel Donbass, colpita da raid che hanno ucciso almeno sei persone e ferito altre tre. Le ultime indiscrezioni intanto sottolineano come la Russia di Vladimir Putin cerchi nuovi soldati da mandare al fronte nei carceri, tra i detenuti. Lo riferisce la Cnn, dopo un’inchiesta condotta per oltre un mese, in cui sono stati ascoltati carcerati, famigliari e attivisti per i diritti dei detenuti. La legge russa vieta all’esercito di arruolare detenuti, ma l’operazione di reclutamento verrebbe portata avanti dalla compagnia di mercenari della Wagner, che offre alti salari e la cancellazione della pena dopo sei mesi di servizio. 

 

Dal punto di vista militare, per l’Ucraina ora è vitale riuscire a concludere la "fase attiva" della guerra prima dell’inverno, perché c’è il rischio che la Russia prenda di mira le centrali termoelettriche. A sottolinearlo è Andrii Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina, citato da Ukrainska Pravda. "Naturalmente il rischio di questi attacchi (alle centrali termoelettriche) è presente in guerra. I russi continuano a prendere di mira le nostre infrastrutture. È uno dei loro obiettivi, non cercano neanche di nasconderlo. Questa è una delle ragioni per cui vogliamo prendere ogni possibile misura in modo da terminare la fase attiva della guerra entro la fine dell’autunno", ha affermato Yermak che ammette: si tratta di un obiettivo difficile. 

 

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