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Cosa sta succedendo in Ucraina, il generale Konashenkov accusa gli Usa: "Coinvolgimento diretto"

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La tensione internazionale è altissima. Dopo l'incidente diplomatico riguardo alla visita della Speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan, anche Mosca, dopo la Cina, ha tuonato contro l'America. La Russia ha accusato per la prima volta gli Stati Uniti di un coinvolgimento diretto nella guerra in Ucraina. L'accusa arriva dal tenente generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa di Mosca che, alla Bbc, ha riferito di come gli Stati Uniti stanno approvando obiettivi per l'artiglieria Himars di fabbricazione americana utilizzata dalle forze di Kiev. Konashenkov ha affermato che le chiamate intercettate tra i funzionari ucraini hanno rivelato il collegamento con gli Usa. La Russia, in precedenza, si era 'limitata' ad accusare Washington di aver combattuto una "guerra per procura" in Ucraina.

 

Un portavoce del Pentagono ha affermato di aver fornito agli ucraini solo le "informazioni dettagliate e urgenti per aiutarli a comprendere le minacce che devono affrontare e difendere il loro paese dall'aggressione russa". Ma Konashenkov ha sostenuto che l'amministrazione Biden "è direttamente responsabile di tutti gli attacchi missilistici approvati da Kiev contro aree residenziali e infrastrutture che hanno causato la morte di civili". Da parte Usa, non ci sono state repliche dirette. Il presidente Biden ha però voluto ribadire il "continuo sostegno all'Ucraina in risposta alla guerra di Putin".

 

Le accuse nei confronti degli Usa non sembrerebbero, intanto, impedire l'ipotesi di una soluzione pacifica del conflitto da parte di Mosca. Ovviamente "alle condizioni della Russia". Durante la conversazione tra il presidente russo Vladimir Putin e l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder della scorsa settimana è emersa la disponibilità della Russia a risolvere il conflitto attraverso la diplomazia, come spiegato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "A modo nostro e alle nostre condizioni", ha tenuto a ribadire Peskov ricordando che sono stati gli ucraini a "lasciare i negoziati" dopo le "condizioni concordate a Istanbul" a marzo. 

 

Chiamato in causa, lo stesso Schroeder ha tenuto a sottolineare come "la buona notizia è che il Cremlino vuole una soluzione negoziata". Nel cammino verso una speranza di pace un primo successo è l'accordo sul grano che "forse si può espandere in un cessate il fuoco", ha sottolineato l'ex cancelliere che ha poi definito la guerra in Ucraina "un errore della Russia".

 

Le dichiarazioni di Peskov e Schroeder hanno provocato la reazione, tra l'ironico e lo stizzito, di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In un post su Twitter, Podolyak ha storpiato il nome dell'ex cancelliere tedesco in 'Schredder', definendolo poi un "araldo dell'Impero alla corte dello Zar russo". Sull'ipotesi di negoziati con Mosca, il consigliere di Zelensy è stato definitivo: "Dipende da loro. Serve prima di tutto un cessate il fuoco e il ritiro delle truppe".

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