Crisi di governo, gli Usa si intromettono nelle elezioni: tutti i dubbi sull'atlantismo italiano
La crisi di governo andata in scena in Italia è stata commentata anche dai vertici degli Stati Uniti, con un portavoce della Casa Bianca che si è tenuto molto abbottonato sulla questione: “Non commentiamo le questioni politiche interne. Gli Stati Uniti rispettano e sostengono il processo costituzionale italiano. Gli Stati Uniti e l'Italia sono stretti alleati, con una forte partnership fondata sui valori condivisi della democrazia, dei diritti umani e della prosperità economica. Continueremo a lavorare insieme a stretto contatto su varie importanti priorità, compreso il sostegno all'Ucraina contro l'aggressione da parte della Russia”.
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Al di là delle parole di facciata, riferisce La Stampa, si guarda con qualche timore al post-Draghi. “A Washington non si intravedono scossoni, nessun ritorno insomma a un’oscillazione filorussa come in passato. O almeno non in modo nitido. Ma persino un governo che si dichiara atlantista a parole e nei principi può benissimo interferire con le azioni americane. Significa che la linea di condotta su tutta una serie di dossier su cui finora le due sponde dell’Atlantico sono andate a braccetto, un esempio oltre all’Ucraina e la guerra con la Russia è la linea intransigente sulla Cina, o la postura militare Usa nel Mediterraneo che si regge su basi e avamposti in Italia potrebbe vacillare in nome di una definizione diversa degli interessi nazionali” l’analisi del quotidiano torinese.
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A testimonianza di ciò viene anche riferito il ragionamento effettuato da un diplomatico statunitense con un lungo passato di frequentazioni italiane: “Temo l’abilità di reggere un certo tipo di pressioni da parte di nuovi e non testati politici”. A Washington guardano con attenzione l’esito delle elezioni che si terranno il prossimo 25 settembre: un appuntamento che si ripercuoterà anche sul futuro della Nato.
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