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Maria Zakharova, l'ultima minaccia sul tetto del gas: "La fine peggiore". Quanto può costarci caro

Giada Oricchio
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Maria Zakharova avverte l’Occidente: “Il tetto al prezzo del gas peggiorerà le cose”.  La loquace portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov prosegue la sua attività di propaganda attraverso il proprio canale Telegram, lo stesso social usato dall’ex presidente Dmitrij Anatol'evič Medvedev per farsi beffe delle dimissioni del presidente del consiglio Mario Draghi. 

Zakharova ha mostrato il volto “buono” della grande madre Russia: “La Russia è preoccupata per il comportamento destabilizzante degli Stati Uniti nel mondo. I passi poco adeguati dell'attuale amministrazione americana hanno già portato il mondo sull'orlo di una crisi energetica, alimentare e di sicurezza e così via. Non vediamo coerenza nemmeno a livello concettuale, dottrinale”.

Poi ha fatto una stringata analisi economica: “Le ragioni dell'aumento dei prezzi dell'energia, compreso il petrolio, sono molteplici. Il problema sono i gravi errori di calcolo nella politica energetica dell'Occidente, che negli ultimi anni hanno portato a un sottofinanziamento del settore degli idrocarburi”.

Ma i due veri obiettivi della disamina sono le sanzioni, illegittime a suo dire, contro Mosca per l’invasione in Ucraina e il tetto europeo al prezzo del gas: “C’è stato un impatto estremamente negativo sul mercato e restrizioni illegali nel settore energetico, a cui spesso gli Stati Uniti ricorrono per scopi politici. Non stiamo parlando solo della Russia, ma dell’Iran e del Venezuela”. La chiamata in causa di Iran e Venezuela sono il tentativo di far capire che si sta formando un nuovo asse geopolitico. E infine l’avviso di Zakharova alla UE: “Non ci sono così tante riserve per aumentare la produzione ora, quindi i prezzi saranno regolati dal mercato. Se il ‘Gruppo dei Sette’ cerca di attuare i suoi piani avventurosi per stabilire un "massimale" per i prezzi del petrolio, questo potrebbe aumentarli”.

 

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