Gas, la Russia verso il taglio totale e l'Europa avverte: "Pronti a ogni scenario"
Nuova riduzione sulle forniture di gas dalla Russia. L'ipotesi uno stop totale si fa sempre più realistica e il rischio di una 'austerity' si fa sempre più concreto. Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. Si tratta di una riduzione di un terzo delle forniture di gas.
Putin ci taglia di un terzo il gas. E il governo prepara gli spot: consumate meno
"Questo inverno è quello un pochino più delicato, dobbiamo avere gli stoccaggi pieni il prima possibile per non andare in carenza nei primi mesi dell'inverno", conferma il ministro Cingolani. E il risparmio parte dall'informazione dei cittadini, perché il settore residenziale da solo vale il 30% circa dei consumi e il 10-1% delle emissioni: "se regolassimo meglio gli orari del riscaldamento, riducendoli di un'ora, o abbassassimo la temperatura di un grado risparmieremmo 1,5-2 miliardi di metri cubi di gas all'anno", spiega Cingolani. Ma il risparmio non passa solo da termosifoni ed aria condizionata, che Draghi aveva già suggerito di limitare.
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Il piano del governo per lo stato di allarme - l'ultimo dei tre step del piano di emergenza, al momento siamo al secondo - prevede una serie di mosse, a partire dal razionamento della fornitura, in primis per le industrie con 'contratti interrompibili' di natura commerciale, ma che potrebbe coinvolgere anche illuminazione stradale e uffici pubblici. Nel piano c'è anche l’impiego di combustibili di sostituzione alternativi negli impianti industriali, il che sostanzialmente si traduce nel derogare temporaneamente alla decarbonizzazione - che resta l'obiettivo, come ribadito dal governo - mandando a pieno regime le centrali attualmente attive. Il terzo passo è l'aumento delle importazioni, utilizzando la flessibilità dei contratti in essere. Da settimane ormai il governo - con il supporto di Eni - lavora all'obiettivo di rendere il Paese indipendente dalla Russia entro il 2024 aumentando i flussi dall'Africa.
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Nel frattempo è anche arrivato uno stop per dieci giorni alle forniture di gas dalla Russia alla Germania per lavori di manutenzione programmati al Nord Stream 1. Le forniture dovrebbero essere ripristinate alle prime ore del 21 luglio dopo l'interruzione annunciata a partire dalle 6 di questa mattina. Ma il timore è che possano non riprendere mentre prosegue la guerra in Ucraina dopo l'invasione russa. In passato lavori simili a quelli annunciati hanno richiesto dai dieci ai 14 giorni e non sempre sono stati completati entro la scadenza prevista.
"L'Ue si è preparata per diversi scenari per molti mesi, siamo stati in una situazione in cui abbiamo ridotto i flussi di gas russo attraverso vari gasdotti da vari contratti nel corso di diversi mesi. Ora ci sono 12 Stati membri che hanno un'interruzione totale o parziale delle loro forniture da Gazprom. La situazione è chiaramente grave e occorre essere adeguatamente preparati per ogni evenienza". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, Tim McPhie, nel briefing quotidiano con la stampa.