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G20, parla l'Ucraina e Sergej Lavrov si alza e se ne va

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Nessun accordo relativo alla situazione in Ucraina né una dichiarazione finale. Finisce in un nulla di fatto la ministeriale Esteri del G20 a Bali, sotto la presidenza indonesiana. L'incontro ha dimostrato le crescenti tensioni tra est e ovest, con la Cina e la Russia da una parte e gli Stati Uniti e gli alleati europei dall'altra. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si sono apertamente ignorati, nonostante fossero nella stessa stanza per la prima volta dall'inizio della guerra in Ucraina. Lavrov è uscito dalle riunioni almeno due volte: una quando l'omologa tedesca Annalena Baerbock ha parlato alla sessione di apertura e un'altra appena prima che il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba parlasse in video alla seconda sessione.

 

 

Il ministro degli Esteri indonesiana Retno Marsudi aveva esortato il gruppo a superare la sfiducia. Ma al termine dell'incontro, Marsudi ha detto che non è stato raggiunto alcun accordo condiviso da tutti i partecipanti. «Il piano del gruppo dei Paesi del G7 di boicottare la Russia al G20 di Bali è fallito», ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Al centro della riunione anche il grano bloccato nei porti ucraini. Blinken ha detto alla delegazione russa di lasciar uscire il grano. Lavrov ha ribadito che Mosca è pronta a negoziati con Turchia e Ucraina ma ha addossato a Kiev la responsabilità del blocco dell'export.

 

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