"Ci ritiriamo da Lysychansk", nelle mani dei russi l'ultimo avamposto ucraino del Lugansk
Le forze armate ucraine hanno annunciato il ritiro da Lysychansk, nella regione orientale di Lugansk, dove da settimane sono in corso duri combattimenti con le truppe russe. "Per preservare le vite dei difensori ucraini, è stata presa la decisione di ritirarsi", hanno spiegato le forze armate di Kiev, puntando il dito contro la superiorità russa, numericamente e in equipaggiamento.
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"Dopo le pesanti battaglie per Lysychansk, le forze di difesa dell’Ucraina sono state costrette a lasciare le posizioni e i confini occupati" ha annunciato con un post su Facebook lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine. "Di fronte ai molteplici vantaggi delle truppe russe a livello di artiglieria, aviazione, lanciarazzi, munizioni e personale - è la spiegazione della resa di Lysychansk - continuare la difesa della città avrebbe portato alle conseguenze fatali. Per preservare le vite dei difensori ucraini, è stata quindi presa la decisione di ritirarsi". "Adesso continuiamo la nostra lotta. Purtroppo la volontà d’acciaio e il patriottismo non sono sufficienti per vincere, ci vogliono risorse materiali e tecniche", conclude il post, promettendo: "Torneremo e assolutamente vinceremo".
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una conferenza stampa oggi insieme al primo ministro dell’Australia, Anthony Albanese, in visita a Kiev, ha affermato: "Ci sono rischi che l’intera regione di Lugansk venga occupata. Ci sono rischi di questo tipo, lo capiamo. Ma dovete anche capire che la situazione può cambiare ogni giorno". In precedenza aveva negato che le forze russe avessero preso il totale controllo dell’ultima roccaforte in mano ucraina della provincia di Lugansk. "Non possiamo darvi il risultato finale. Ancora si combatte per Lysychansk", aveva detto. Poi l'annuncio della resa da parte dello Stato maggiore delle Forze armate ucraine.
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