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Russia sull'orlo del default: scaduti 100 milioni di interessi. Bancarotta vicina

Gianni Di Capua
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La Russia è a rischio default, con pochi segnali di pagamento da parte degli investitori che detengono le sue obbligazioni internazionali. Sarebbe il primo default della nazione dal 1998. Si tratta di 100 milioni di dollari di interessi su due obbligazioni, una denominata in dollari e una in euro in scadenza nel 2026 e nel 2036. Mosca doveva pagare i due bond il 27 maggio, ma era stato concesso un periodo «di grazia» di 30 giorni che è scaduto ieri. La Russia ha faticato a mantenere i pagamenti sui 40 miliardi di dollari di obbligazioni in circolazione dall'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio. L'attacco ha infatti provocato ampie sanzioni che hanno di fatto tagliato fuori il Paese dal sistema finanziario globale e reso i suoi beni intoccabili per molti investitori. Il Cremlino ha ripetutamente affermato che non ci sono motivi per un default della Russia, ma che non è in grado di inviare denaro agli obbligazionisti a causa delle sanzioni, accusando l'Occidente di cercare di spingerla a un default artificiale. Gli sforzi del Paese per evitare quello che sarebbe il suo primo default su obbligazioni internazionali dalla rivoluzione bolscevica di oltre un secolo fa, hanno incontrato un ostacolo insormontabile quando l'Office of Foreign Assets Control (Ofac) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha di fatto bloccato Mosca dall'effettuare pagamenti a fine maggio.

 

 

«Da marzo pensavamo che un default russo fosse probabilmente inevitabile, e la domanda era solo quando», ha dichiarato a Reuters Dennis Hranitzky, responsabile del contenzioso sovrano presso lo studio legale Quinn Emanuel, «l'Ofac è intervenuta per rispondere a questa domanda e il default è ormai alle porte». «Sebbene un default formale sarebbe in gran parte simbolico, dato che la Russia non può contrarre prestiti internazionali al momento e non ne ha bisogno grazie ai ricchi introiti di petrolio e gas, il "marchio" probabilmente aumenterebbe i suoi costi di prestito in futuro», si spiega. E comunque sarebbe un duro colpo al prestigio della nazione.

 

 

Il ministero delle Finanze russo ha dichiarato di aver effettuato i pagamenti al suo National Settlement Depository (NSD) onshore in euro e dollari, aggiungendo di aver adempiuto agli obblighi. Tuttavia, è improbabile che i fondi arrivino a molti detentori internazionali. Per molti obbligazionisti, il mancato ricevimento in tempo del denaro dovuto sui propri conti costituisce un inadempimento. Non essendo stata specificata una scadenza precisa nel prospetto informativo, gli avvocati sostengono che la Russia potrebbe avere tempo fino alla fine del giorno lavorativo successivo per pagare gli obbligazionisti.

 

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