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Putin incassa l'appoggio della Cina e chiede aiuto sulle sanzioni degli alleati

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«Usciamo dal clima da guerra fredda» ripete il presidente cinese Xi. Così Vladimir Putin trova una sponda al vertice dei Brics, sigla che raggruppa insieme alla Russia, Brasile, India, Sudafrica e Cina. Economie un tempo in ascesa e che negli ultimi anni hanno, in parte, frenato. 

 

Proprio la posizione di Xi è importante in questa fase, perché - come ricostruito dal Messaggero - sembra offrire, in chiave anti Occidente, sostegno a Mosca e, di conseguenza, alla guerra dichiarata all'Ucraina. Il presidente cinese, fino ad oggi, aveva mantenuto una certa cautela nonostante la vicinanza alla Russia.

 

Al vertice, svoltosi in formato virtuale, Xi ha detto che la Cina ritiene necessario superare «i piccoli circoli egemonici e approdare alla grande famiglia di una comunità con un futuro condiviso per l'umanità». Xi si è schierato contro le «sanzioni unilaterali». L'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia ha convinto Finlandia e Svezia a chiedere l'adesione alla Nato, ma il leader cinese ha attaccato: «Il mondo sarà ancora più volatile e instabile se consentiremo che questa pericolosa tendenza prosegua. Alcuni Paesi nel tentativo di allargare alleanze militari in nome di una sicurezza assoluta, hanno costretto altri a scegliere da che parte stare e hanno creato contrapposizioni». 

Forte dell’appoggio ricevuto, Putin prova così a uscire dall'isolamento in cui è finito, aspirando al ruolo di regista delle Nazioni dei Brics che si sono sempre schierate con Mosca o, quanto meno, astenute. «Le sfide e le minacce transnazionali - ha detto Putin - richiedono risposte comuni per rispondere insieme e sulla base di una cooperazione onesta. Cooperiamo contro le azioni egoistiche dell'Occidente che scarica i propri errori macroeconomici sul resto del mondo attraverso meccanismi finanziari».

Il governo britannico ha appena allungato la lista delle misure contro l'economia russa vietando «esportazione o utilizzo in Russia di carburanti per aerei e additivi per carburanti, nonché la messa a disposizione, esportazione e fornitura, direttamente o indirettamente, di tali prodotti in Russia o per l'uso in Russia». Nel frattempo però la guerra non si ferma e l'esercito di Putin ha colpito, con il lancio di tre missili, Mykolaiv, la città del Sud dell'Ucraina che da inizio invasione sta resistendo agli attacchi russi.

 

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