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Ucraina, il consigliere di Zelensky rivela il segnale che la Russia va verso la sconfitta. Cosa succede al confine

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Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky vede i segnali della sconfitta russa. Mykhailo Podolyak, politico, giornalista e negoziatore ucraino, in un tweet ha paragonato la situazione in Ucraina al 1943 quando dietro l’apparente successo nazista si vedevano i segnali della futura sconfitta: "Facendo il paragone con la Seconda guerra mondiale, siamo al 1943. L’orologio ha cominciato a ticchettare, ma i russi-nazisti ancora non credono alla realtà. Quando Peskov (Dmitry, portavoce del Cremlino ndr) dice che il Csto non raggiungerà la Russia, significa una sola cosa, nessuno vuole prendere parte alla sanguinosa impresa e unirsi ai ranghi dei criminali di guerra", scrive il consigliere della presidenza di Kiev. Il riferimento è al Csto, l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva  creata il 15 maggio 1992, che unisce la Russia e cinque ex repubbliche sovietiche Kazakistan, Armenia, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan.

 

Intanto a Mosca continuano le minacce di estendere il conflitto. Viktor Vodolatsky, primo vicepresidente della commissione della Duma di Stato per gli affari della CSI, l’integrazione eurasiatica e le relazioni con i connazionali all’estero, ha detto all'agenzia Ria Novosti: "Oggi i leader dei paesi europei, degli Stati Uniti e dell’Inghilterra stanno fornendo armi di precisioni e di potenza elevata, allo scopo di colpire anche obiettivi sul suolo della Federazione Russa, questo è già un dato di fatto". Il politico russo ha  affermato che "è necessario agire contro coloro che uccidono i civili a Donetsk, Lugansk e sul territorio della Russia". 

 

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