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Ucraina in ginocchio: "A giugno non pagheremo le pensioni"

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L'Ucraina è in ginocchio. Al punto che adesso potrebbero esserci seri problemi a pagare le pensioni. L'allarme è scattato dopo le parole del ministro delle Politiche sociali, Marina Lazebna: "A giugno centinaia di migliaia di cittadini ucraini non riceveranno la pensione e i benefici sociali".

Il riferimento è a coloro che vivono nei territori occupati e nelle zone di guerra, a Sud e a Est. Nelle cinque regioni che corrispondono alla descrizione risiedevano più di undici milioni di persone. Gran parte sono fuggite, ma almeno la metà di loro dalla fine del mesi rischia di non avere i soldi per comprare il pane.

 

Come riportato da Repubblica, l'inflazione in Ucraina è salita al 16,7%. Il cambio della moneta locale - la grivnia - con l'euro è a quota 32 allo sportello, a 38 nei cambi in strada. Il prezzo della benzina aumenta ormai senza sosta: 41 per litro a Kiev, 51 nel Donbass, con file di mezzo chilometro per rifornirsi. I prezzi dei beni di prima necessità sono il doppio. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha già rivisto le stime del crollo: la previsione del Pil era -20% a inizio aprile, con un rimbalzo del 23% se si fosse raggiunta una tregua a maggio. Ora, con la fine della guerra che non si può neppure immaginare, la stima è -45,1% e il rimbalzo non ci sarà. Con la Nato che si dice convinta che nel 2023 il conflitto sarà ancora aperto.

 

Un insegnante con venti anni di servizio a Kiev guadagna un corrispettivo di 300 euro il mese. Dall'invasione russa, i salari interni dei lavoratori privati sono crollati del 25-50%.  Il mercato del lavoro è ampiamente sotto lo zero: "È collassato", si legge nei report degli osservatori economici. Cinque milioni di persone hanno perso il lavoro, ma il conteggio è tutto da aggiornare, 7,3 milioni hanno lasciato il Paese, 16 milioni sono dentro un percorso umanitario.

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