Migranti nel mondo 2021, il rapporto dell'Unhcr: in fuga 89 milioni. È record assoluto
Numeri sconvolgenti. Che potrebbe in realtà essere solo l'antipasto di un'estate molto difficile. Da un punto di vista umanitario, sociale, economico e politico. Perché il traballante governo Draghi potrebbe ricevere, proprio da un'impennata di sbarchi di immigrati africani da una parte e di profughi ucraini dall'altra, la spallata definitiva.
Il numero delle persone costrette a fuggire dalle proprie case è aumentato ogni anno nell'ultimo decennio ed è ora il più elevato da quando si è cominciato a registrare il dato. Lo riferisce il rapporto statistico annuale dell'Unhcr “Global Trends 2021”, pubblicato e reso noto dall'agenzia di stampa Ansa. La dettagliata analisi statistica ha evidenziato che alla fine dello scorso anno le persone in fuga risultavano essere 89,3 milioni, un aumento dell'8% rispetto al 2020 e ben oltre il doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa.
L'invasione russa dell'Ucraina e altre emergenze come in Africa o in Afghanistan hanno portato la cifra a superare la drammatica soglia dei 100 milioni a maggio 2022. Sebbene le cifre siano modeste, il numero di rifugiati e di sfollati interni che hanno fatto ritorno a casa nel 2021 è aumentato, tornando ai livelli precedenti allo scoppio della pandemia, facendo registrare un incremento del 71% dei casi di rimpatrio volontario. In termini assoluti, si tratta di 5,7 milioni di persone tornate a casa nel 2021. Una situazione difficile da gestire. Ma che, ovviamente, va monitorata. Una tendenza globale, che va ad innescarsi con dinamiche interne al nostro Paese. Non è un segreto infatti che, in molti in via Bellerio, hanno chiesto a Matteo Salvini di fare un passo indietro e togliere l'appoggio al governo Draghi. Tra i vari temi che saranno decisivi, in un senso o nell'altro, l'accoglienza occupa un posto fondamentale. Un'emergenza umanitaria, sociale, economica e politica che rischia di infuocare questa torrida estate 2022.