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Guerra Russia-Ucraina, promessa di Macron a Zelensky: invieremo anche le armi pesanti

Christian Campigli
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La pace sembra essere ancora una chimera lontana. La richiesta di armi da parte dei vertici ucraini, fucili, carri armati e sensori notturni sempre più performanti è ripresa con cadenza pressoché quotidiana. “La Francia rimarrà mobilitata per soddisfare i bisogni dell'Ucraina, comprese le armi pesanti”. Lo ha assicurato il presidente francese, Emmanuel Macron, nel corso di un nuovo colloquio telefonico avuto con il suo omologo ucraino, Volodymr Zelensky. “Abbiamo discusso di altri aiuti militari all'Ucraina”, ha aggiunto in un tweet pubblicato nelle ultime ore in rete.

 

L'ospite dell'Eliseo ha sottolineato che “particolare attenzione è stata dedicata alle modalità di adesione dell'Ucraina all'Ue”. Macron e Zelensky “hanno convenuto di restare in contatto, soprattutto in vista del parere che la Commissione europea esprimerà sulla domanda di adesione dell'Ucraina all'Unione europea, e della discussione che seguirà al Consiglio europeo del 23 e 24 giugno”. Un appuntamento giudicato da molti analisti come decisivo per l'intero conflitto.

 

Qui però i pareri si dividono in modo netto e perentorio. Tra chi sostiene che questa azione politica così impattante potrà scoraggiare Putin ad andare avanti. E chi, al contrario, che sarà, letteralmente, come gettare benzina sul fuoco, una sorta di affronto al quale il Cremlino risponderà intensificando l'intensità della guerra. Basta ricordare che, appena ieri, l'ex funzionario del Kgb, di fronte ad un folto numero di imprenditori, arringava la folla: “Non fare la fine dell'Urss. La nostra economia resterà aperta, lotteremo come Pietro Il Grande”. Zelensky, dal canto suo, ha affermato su Twitter di aver informato Macron sulla situazione sul fronte. “È stato discusso ulteriore supporto alla difesa dell'Ucraina e del lavoro sulle garanzie di sicurezza. Particolare attenzione è stata dedicata al percorso dell'Ucraina verso l'Unione Europea”.

 

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