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I missili russi su Kiev "messaggio" di Putin all'Occidente. Gli ucraini avanzano a Severodonetsk

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Tornano i missili su Kiev. L'attacco russo è avvenuto con razzi a lunga gittata, uno dei quali ha sorvolato pericolosamente su una centrale nucleare. Tra gli analisti, riporta RaiNews, si è diffusa l'opitesi che potrebbe essere una risposta all'invio di missili a lungo raggio da parte dell'Occidente alle forze armate ucraine. Nel 102mo giorno di guerra si registra anche la distruzione del quartier generale degli aiuti umanitari a Lysychansk, nella regione orientale ucraina di Luhansk, dove si erano rifugiate oltre 40 persone, in un attacco russo. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno ucraino, come riporta l’agenzia ucraina Unian. Non sono state fornite notizie di eventuali vittime.

 

Parallelamentee la città di Severodonetsk, data per persa pochi giorni fa, sarebbe in parte tornata sotto il controllo delle forze ucraine che controllerebbero metà del territorio. Lo ha dichiarato alla televisione il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. "I russi controllavano il 70% di Severodonetsk ma sono stati respinti in un paio di giorni e ora la città è divisa a metà", ha spiegato Gaidai, "hanno paura di girare per strada in libertà". Secondo il governatore, i russi hanno perso "un numero enorme" di soldati e otto militari russi sono stati fatti prigionieri.

 

Intanto le difese aeree ucraine hanno abbattuto quattro missili russi puntati su Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Lo ha comunicato il Comando operativo sud delle Forze armate ucraine. "Durante un attacco notturno dal mare per mezzo di missili in avvicinamento sulla regione di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina - si legge in una nota - due missili sono stati abbattuti dalle forze delle nostre divisioni marittime". All’alba, prosegue il comunicato, la regione di Mykolaiv è stata "di nuovo sottoposta a un massiccio attacco missilistico con aerei" e due missili sono stati abbattuti dalle difese aeree. "Porti e granai sono stati attaccati da missili da crociera provenienti dal Mar Nero e dal territorio della Russia. Azioni di questo tipo rivelano ancora una volta le reali intenzioni del paese terrorista e sulla salvaguardia dei corridoi umanitari e lo sblocco dei porti. La loro vera intenzione è di ottenere l’accesso alle infrastrutture marittime dell’Ucraina". 

 

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