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Strage di Tulsa, sparatoria in ospedale. Perché l'uomo ha ucciso i medici

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L’uomo che ha ucciso 4 persone in un ospedale di Tulsa, Oklahoma, prima di togliersi la vita, si era lamentato per i dolori alla schiena, postumi di un intervento chirurgico. Secondo la polizia è questa la motivazione che ha portato Michael Louis, afroamericano di 45 anni, a presentarsi nel pomeriggio nel centro ortopedico Warren Clinic dov'era stato operato il 19 maggio, a cercare il suo chirurgo, Preston Phillips, e a vendicarsi.

Louis era stato dimesso il 24 maggio ma aveva continuato a sentire dolori alla schiena. L’uomo aveva telefonato più volte al centro clinico per segnalare la sua situazione. Louis ha chiamato per l’ultima volta Phillips, chiedendogli un aiuto. Poi, una volta messo giù il telefono, insoddisfatto della risposta è andato in uno store e ha acquistato un Ar-15, il fucile d’assalto tristemente famoso per essere stato usato nelle ultime stragi, come quella nel supermercato di Buffalo, New York, che ha lasciato dieci morti, e alla scuola elementare di Uvalde, Texas, con ventuno vittime, diciannove bambini e due insegnanti. Louis ha acquistato anche una pistola Smith & Wesson calibro 40.

Arrivato al centro clinico, l’uomo si è diretto al secondo piano, quello del reparto di ortopedia, avvertendo le persone che erano lì per una visita di andare via. «Non ce l’ho con voi», ha detto. Quando si è trovato di fronte Phillips, gli ha sparato, uccidendolo, poi ha rivolto l’arma verso un’altra ortopedista, Stephanie Husen. Le altre due vittime sono Amanda Glenn, che stava alla reception, e William Love, un paziente. Glen e Love, secondo la ricostruzione della polizia, avevano tentato di fermare il killer. Il paziente aveva tenuto aperta la porta per permettere a un ferito di scappare. Il killer gli ha scaricato la pistola addosso.

Prima dell’arrivo della polizia, Louis ha telefonato alla moglie e le ha detto quello che aveva appena fatto, poi si è rivolto contro la Smith & Wesson e si è ucciso. Si era sparsa la voce che l’uomo avesse lasciato a casa una bomba innescata, ma non è stato trovato alcun congegno. La moglie ha detto che non era a conoscenza del piano del marito. È stato trovato un foglio in cui l’uomo ha spiegato che aveva deciso di andare al centro clinico per uccidere Phillips e chiunque gli si fosse messo di fronte. Nel messaggio aveva lanciato accuse al chirurgo.

Phillips era uno specialista da molti anni, capo della sezione di chirurgia ortopedica della Warren Clinic. Laureato a Harvard, afroamericano, si era specializzato in problemi alla spina dorsale e nella ricostruzione ossea. I pazienti lo descrivono come una persona «gentile», «attenta». Di recente aveva dato vita a una raccolta di protesi da inviare in Togo.

 

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