“Insoddisfazione alle stelle su Putin”. Si decide il futuro della Russia, ma nessun colpo di stato
L'umore delle élite russe alla fine del terzo mese di guerra ha preso un'altra svolta: ora molte persone sono personalmente insoddisfatte di Vladimir Putin. A rivelarlo sono alcune fonti vicine al Cremlino consultate da Meduza, media indipendente bandito dalla Russia per le sue inchieste contro il potere. Gli interlocutori di Meduza vicini all'amministrazione presidenziale e al governo rilevano che in tale contesto il tema del "futuro dopo Putin" è sempre più discusso tra le autorità. “Non si tratta del fatto che vogliano rovesciare Putin in questo momento e che si sta preparando una cospirazione. Ma più che altro c'è una comprensione, o piuttosto un wishful thinking, che nel prossimo futuro possa non essere più lui a governare la Russia”, spiega una delle fonti.
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“Il presidente ha sbagliato, ma poi tutto può essere aggiustato, in qualche si può modo trovare un accordo con l'Occidente e l'Ucraina”, aggiunge un altro interlocutore. Soprattutto se al Cremlino non ci fosse più Putin. Dietro le quinte al Cremlino si discute quindi dei possibili successori del presidente. Tra questi ci sono il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev e il primo vice capo dell'amministrazione presidenziale Sergei Kiriyenko. Quando si discute di Kiriyenko e di altri ipotetici successori, tutti comprendono che Putin può lasciare la presidenza solo se le sue condizioni di salute peggioreranno gravemente. Inoltre l’ala più dura del Cremlino non ha rinunciato all'idea di indire dei referendum sull'adesione alla Russia delle autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass, ma anche nella regione di Kherson, occupata dalle truppe russe. Ma tutto dipenderà dalla situazione sul fronte di guerra.
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Secondo le fonti di alto livello di Meduza nello stesso lasso di tempo potrebbe tenersi un referendum sull'annessione dell'Ossezia del Sud, che rischia di aprire un nuovo fronte a sud con la Georgia. Le stesse persone non escludono che insieme ai referendum nelle autoproclamate repubbliche del Donbass si possa tenere un plebiscito in Bielorussia su una possibile “fusione” con la Russia. Si torna così al piano che l’intelligence occidentale aveva svelato nelle settimane prima della guerra, una sostanziale rinascita (in piccolo) dell’Unione Sovietica, annettendo alla Russia vari territori. Ma questo significherebbe anche sfidare apertamente l’Occidente e che le sanzioni (e le relative difficoltà economiche per la Russia) continueranno ancora per molto. Quanto ancora Mosca potrà permetterselo? “Non sarà possibile vivere come prima, non si può più parlare di sviluppo economico. Ma in qualche modo puoi vivere, con importazioni e con il commercio con Cina e India", afferma un’altra fonte di Meduza, riportata dall'account "Putino", vicina al Cremlino, commentando l’attuale situazione russa.
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